Sta destando grande attesa la proposta formativa organizzata da “Casa Comune – Laudato si’ Laudato qui” in colaborazione con la Diocesi di Belluno-Feltre e l’Unione Nazionale comuni comunità enti montani (UNCEM).
Già da qualche giorno sono state chiuse le iscrizioni, che hanno dovuto prevedere un numero massimo per rispettare le normative in vigore dettate dall’emergenza sanitaria.
L’iniziativa vuole essere un approfondimento specifico sulle esigenze, i problemi e le opportunità della montagna nel contesto del cambiamento climatico in atto. La montagna nelle sue diverse sfumature: montagna come ricco serbatoio di biodiversità, ma anche montagna come luogo fragile, delicato, sul quale i cambiamenti climatici hanno ripercussioni più evidenti e pesanti. La montagna che ricopre quasi metà del territorio italiano, subisce da un lato sempre nuovi attacchi alla sua integrità e dall’altro (salvo pochissime eccezioni) un progressivo spopolamento che rende la gestione del territorio e la vita sempre più difficile. Ma anche un territorio dove si registra un ritorno per scelta di “nuovi montanari” e che, come ha dimostrato l’emergenza legata al Covid 19, è stata rivalutata per quello che offre da sempre: spazi vivibili nel verde (il contrario dell’assembramento) e vita di comunità. La montagna necessita di speciali attenzioni, anche per i residenti. Non può essere solo luogo per vacanze e fornitrice di beni essenziali quali l’acqua e le foreste.
I partecipanti al corso, che arrivano da molte province del Nordest, potranno approfondire gli aspetti che stanno determinando cambiamenti drammatici per l’intera umanità e la natura nel suo insieme: il riscaldamento globale, la perdita di biodiversità naturale e sociale, la filiera del cibo, le migrazioni ambientali. Nel contempo avranno spunti di riflessione su nuovi stili di vita possibili e sulle radici etiche e spirituali che stanno alla base della conversione ecologica. Il corso approfondirà particolarmente le tematiche legate all’inquinamento atmosferico, alla filiera del cibo come opportunità di sviluppo e lavoro, alle questioni legate all’abbandono dei territori e agli scenari possibili per un ripopolamento armonico, con servizi adeguati alle sue specifiche caratteristiche.
La speranza degli organizzatori è che questo appuntamento costituisca l’inizio di una seria sensibilizzazione sui temi tanto importanti e possa essere visto come l’inizio di un percorso culturale che potrà e dovrà coinvolgere ogni persona che voglia prendersi della nostra “casa comune”.