L’associazione Casacomune – in collaborazione con la diocesi di Belluno-Feltre e l’UNCEM (Associazione nazionale comuni comunità enti montani) – indìce per i giorni 11-13 settembre la prima tappa del corso “itinerante” sotto il titolo: «Abitiamo la terra. È la nostra casa comune». Poiché Casacomune è espressione dell’associazione Libera e dei gruppi Abele, è prevista anche la partecipazione di don Luigi Ciotti.
Il contesto
Questo primo “focus” si terrà in Valle d’Ansiei (Auronzo di Cadore) presso “La Gregoriana”. Nel bellissimo scenario delle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità, a pochi chilometri dal lago di Misurina, dalle Tre Cime di Lavaredo, dai Cadini, dal Sorapiss, dalle Marmarole, dalla conca d’Ampezzo, dal Comelico, dal Centro Cadore; immersi nella meravigliosa foresta di Somadida, che ha fornito molti degli alberi su cui si è costruita Venezia
Il primo approfondimento: le montagne
Metteremo al centro dell’attenzione le montagne, nelle loro diverse sfumature: montagne come ricco serbatoio di biodiversità, ma anche montagne come luoghi fragili, delicati, sui quali i cambiamenti climatici hanno ripercussioni più evidenti e pesanti. Montagne che sono quasi la metà del territorio italiano e subiscono da un lato sempre nuovi attacchi alla loro integrità e dall’altro – salvo pochissime eccezioni – un progressivo spopolamento, che rende la gestione del territorio e la vita sempre più difficile. Ma sulle montagne si registra anche un ritorno “per scelta” di nuovi montanari. Inoltre l’emergenza Covid-19 ha rivalutato le montagne per quello che offrono, da sempre: spazi vivibili nel verde, rimedio all’assembramento, vita di comunità. Ma la montagna necessita di speciali attenzioni, anche per i residenti. Non può essere solo luogo per vacanze e fornitrice di beni essenziali, come l’acqua e le foreste.
I contenuti del corso
Verteranno sugli aspetti che stanno determinando cambiamenti drammatici per l’intera umanità e la natura nel suo insieme: il riscaldamento globale, la perdita di biodiversità naturale e sociale, la filiera del cibo, le migrazioni ambientali. Nel contempo il corso offrirà spunti di riflessione su nuovi stili di vita possibili e sulle radici etiche e spirituali che stanno alla base della conversione ecologica. Il corso approfondirà particolarmente le tematiche legate all’inquinamento atmosferico, alla biodiversità, alla filiera del cibo come opportunità di sviluppo e lavoro, alle questioni legate all’abbandono dei territori e agli scenari possibili per un ripopolamento armonico, con servizi adeguati alle sue specifiche caratteristiche.
Il metodo
Si basa sullo scambio e sulla ricerca, insieme, di piste di intervento e di relazione per vivere, proteggere e custodire la nostra Madre Terra. Ove possibile si faranno lezioni all’aperto. La parte teorica sarà intrecciata dalla presentazione di esperienze concrete.
Destinatari
Persone di tutte le provenienze interessate ad approfondire le tematiche relative agli squilibri sociali e ambientali, a partire dall’analisi di quanto proposto dall’enciclica Laudato sì di Papa Francesco.
Tenuto conto della pandemia in atto e delle sue conseguenze, verrà prestata massima attenzione a garantire le distanze di sicurezza sia all’interno che all’esterno, compresa la consumazione dei pasti. Il numero dei corsisti ammessi sarà, per questo motivo, molto ridotto rispetto agli standard. Di qui l’invito a iscriversi al più presto.