ISSR GIOVANNI PAOLO I

Apertura del nuovo Anno Accademico 2018-2019

Per una formazione “integrale”

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È possibile oggi pensare a una formazione integrale della persona? Il modello pedagogico dominante nelle nostre attuali istituzioni formative si limita a curare l’aspetto nozionistico e intellettuale; ci si può chiedere se non sarebbe necessario allargare l’orizzonte alla dimensione della sensibilità, dei sentimenti e degli affetti. Se accettiamo questa prospettiva sorge subito un’obiezione che sembra ineccepibile: già è difficilissimo formare l’intelligenza di un uomo che vive nel mondo, figuriamoci quello che potrebbe accadere a chi si provasse a mettere ordine nella Babele delle passioni, degli impulsi, delle manie, delle smanie, delle brame, dei trasporti, che appartengono all’uomo e alla sua natura!

In un certo senso è vero che la formazione “integrale” dell’uomo è un’utopia, perché si tratta di un ideale che, pur essendo sempre da ricercare, non può mai dirsi completamente raggiunto. La difficoltà di realizzare questa aspirazione ha portato, soprattutto nella società occidentale, a optare in favore di una formazione “parziale” dell’uomo, che si limita alla parte intellettiva, mnemonica e concettuale, mentre rinuncia, o meglio, cerca di “arginare” il resto. Una simile deriva pedagogica porta alla formazione di un uomo “scisso” che, di fronte alla propria sensibilità, sa solo cercare di contenerla, di dominarla e, non di rado, di reprimerla. Eppure tutti sentono chiaramente che la formazione integrale della persona non è soltanto “una” fra le tante opzioni possibili, ma è piuttosto un’urgenza gravissima cui è chiamato l’uomo di ogni luogo e di ogni tempo.

Ora però, si direbbe che una simile urgenza abbia ben poco a che fare con un Istituto di Scienze Religiose; anzi, si deve perfino segnalare il rischio che, pure lì, vi sia un certo modo di insegnare e di studiare che rientra perfettamente in questo genere di descrizione: essenzialmente concettualistico, mnemonico e finalizzato soltanto a superare gli esami. Ma che senso avrebbe organizzare e proporre un’ennesima replica di tutto ciò? Non sarebbe molto più giusto avere più coraggio e, se necessario, affrontare dei rischi, ma senza rinunciare al tentativo di realizzare quel “singolare accordo” capace di armonizzare le molteplici componenti della persona e, nello stesso tempo, di favorire l’incontro e il dialogo fra gli uomini?

La sfida è certo molto ardita e nessuno può presumere di vincerla soltanto con le proprie forze, come se si trattasse di risolvere un problema tecnico o di raggiungere con la mano un oggetto che sta in alto: il sapere profondo non si lascia prendere come un mero oggetto di consumo, semplicemente perché non è un prodotto in vendita al supermercato; esso, il sapere autentico, nasce invece da un incontro personale che accade ogni volta in maniera unica e irripetibile.

Ecco, sebbene non sia mai prevedibile l’esito ultimo di un vero incontro, l’ideale cui tende il nostro Istituto Superiore di Scienze Religiose – ideale senza il quale sarebbe meglio lasciar cadere l’intera iniziativa – è proprio quello di creare le condizioni per il realizzarsi di quell’esperienza così singolare e così decisiva: l’incontro con Gesù, non inteso semplicemente come oggetto di una memoria lontana, bensì come presenza viva in grado di dischiudere un senso nuovo e inatteso alla propria esistenza. Non si può certo presumere di conoscere i contenuti di una simile esperienza prima di averla vissuta; “prima” si può forse soltanto anticipare che essa è l’unica in grado di rispondere all’attesa profonda dell’uomo contemporaneo, e di sanare le sue innumerevoli lacerazioni e le sue profonde ferite.

Proprio seguendo la traccia suggerita da questa sorta di “utopia”, riapre il nuovo anno accademico all’ISSR Giovanni Paolo I; certo, ci sono anche molte altre ragioni per iscriversi ai corsi, ma, senza dubbio, questa è la più importante.

Rinaldo Ottone, vice direttore

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INFORMAZIONI

Dopo la pausa estiva, le iscrizioni per il nuovo Anno Accademico si ricevono da martedì 4 a giovedì 27 settembre 2018.
Dopo tale termine, ulteriori iscrizioni saranno possibili solo a discrezione del direttore, in modo da non pregiudicare la necessaria frequenza ai corsi.
L’accoglimento della domanda di iscrizione avviene previo colloquio con il direttore, da fissare inviando una e-mail a segreteria@issrgp1.it o telefonando in segreteria (0422 324835) negli orari di apertura.
Tutti i corsi si svolgono presso la sede di Treviso. Le lezioni del Biennio specialistico e alcune del Triennio possono essere seguite anche in modalità FAD (frequenza sincrona a distanza) dal Polo didattico di Belluno.
Per informazioni: www.issrgp1.it o Facebook