31 agosto – 4 settembre 2022

Beato you

I giovani raccontano l’esperienza del cammino verso l’evento della beatificazione di Giovanni Paolo I

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Eccoci qui a raccontare la nostra esperienza di pellegrinaggio vissuta insieme a don Roberto De Nardin e ad altri giovani di Vittorio Veneto e Venezia in vista della beatificazione di Papa Albino Luciani.

Come gli antichi pellegrini, abbiamo iniziato il nostro cammino dal Santuario di Santa Maria ad Rupes a Castel Sant’Elia. Il primo giorno, percorrendo la Via Francigena tra tufo, campi e crampi, abbiamo raggiunto Campagnano di Roma dove siamo stati accolti dal frizzante don Renzo che ci ha raccontato la propria esperienza di servizio in parrocchia facendoci riflettere sul valore della vita. Dopo un sonno ristoratore e con uno zaino ancor ben carico siamo partiti alla volta di La Storta ai confini di Roma.

L’arrivo è stata una vera sorpresa: oltre al gruppo giovani parrocchiale a darci il benvenuto c’era il Cardinal Beniamino Stella, postulatore della causa di canonizzazione, che ci ha regalato la sua testimonianza diretta della quotidiana umiltà di Papa Luciani. Il sabato ha coinciso con l’arrivo vero e proprio a Roma dove, insieme agli altri pellegrini delle tre diocesi, è stata celebrata una Messa comunitaria nella Basilica di San Pietro, concelebrata dai nostri vescovi. Nel pomeriggio abbiamo avuto la possibilità di visitare alcuni dei luoghi più significativi di Roma tra cui la chiesa di Sant’Ignazio dove è sepolto il Servo di Dio padre Felice Cappello di Caviola, detto anche “il Confessore di Roma”. Tornati nella parrocchia che ci ha ospitati, dopo cena abbiamo incontrato don Giacomo, con cui ci siamo confrontati sul significato di essere santi al giorno d’oggi, partendo dalla sua esperienza nella comunità di Nuovi Orizzonti.

La mattina di domenica con il cuore pieno di gioia ci siamo alzati di buon mattino e ci siamo incamminati verso Piazza San Pietro per la Messa di beatificazione. Abbiamo aspettato questo momento dal giorno in cui siamo partiti; la bellezza della piazza tutta in attesa della beatificazione ci ha fatto capire l’importanza di quanto stava per accadere. Il momento più emozionante è stato lo svelamento dell’immagine del beato Albino, accompagnato dal canto del coro, dal suono dell’organo e degli ottoni e dagli applausi calorosi della piazza.

Questo cammino ci ha fatto toccare con mano quella sinodalità della Chiesa tanto necessaria; aprirsi a realtà vicine ma diverse non comporta la perdita della propria identità ma permette di arrichirsi l’un l’altro. Abbiamo condiviso tanta fatica talvolta sotto la pioggia o sotto il sole cocente, ma siamo stati ricompensati perché le emozioni superano ogni difficoltà grazie ad una parola, uno sguardo di incoraggiamento, un sorriso.

La condivisione delle esperienze con i giovani delle altre diocesi è stato uno stimolo nel rimetterci in gioco anche nel nostro quotidiano, perché ci ha permesso di conoscere realtà diverse. Infatti questa esperienza ci ha fatto rifletttere sull’importanza del senso di comunità tra giovani che si crea grazie alle attività parrocchiali e diocesane, senso di comunità talvolta difficile da attuare nella nostra terra per i problemi delle distanze, dello spopolamento, del “si è sempre fatto così”.

Questo pellegrinaggio ha avuto come filo rosso l’umile figura di don Albino, un filo partito da Canale, passato per Agordo, poi Belluno, Vittorio Veneto, Venezia e infine Roma; un vero esempio di beato a cui ispirarsi senza perdere mai la Fiducia quando siamo nelle difficoltà, e a cui ora possiamo affidarci.

Anna, Giovanni, Luca, Nicolò, Nicholas, Paola e Sebastian