È la seconda volta, nel giro di due settimane, che la diocesi di Belluno-Feltre riceve in dono con gioia un rito di ammissione tra i candidati al diaconato e al presbiterato. Nella chiesa parrocchiale di Libano, Federico Toccane ha espresso il suo «sì» davanti al Vescovo e alla comunità diocesana per continuare ed approfondire il cammino di formazione iniziato in questi anni di seminario. Tante persone lo hanno accompagnato: la famiglia, il parroco, don Luigi, i giovani con cui ha condiviso le attività, alcuni amici, don Silvano, che lo ha accompagnato nel primo anno di ricerca e verifica presso la casa di formazione Sant’Andrea a Padova, don Mario ed alcune persone di Limana, parrocchia in cui vive l’esperienza di servizio nel fine settimana.
La cornice liturgica, in cui è stato celebrato questo rito, è la solennità dell’Immacolata Concezione di Maria: il Vangelo dell’Annunciazione proposto per questa solennità mette in risalto il modo di procedere di Dio che chiama, che tocca profondamente la nostra umanità. Come ha sottolineato il Vescovo Renato, la figura dell’angelo vuole presentare in modo comprensibile l’esperienza che Maria vive: Dio che entra nella nostra vita per portare un annuncio di gioia, «Rallegrati!». La risposta di Maria, proprio come la nostra, è percorsa dal lieve tremore che l’ascolto autentico di Dio provoca in noi: il nostro senso di inadeguatezza, di piccolezza, di creaturalità e di fragilità, che la lettura del racconto della Genesi così bene racconta, non impediscono a Dio di raggiungerci e di chiederci “Dove sei?”. Proprio quando mettiamo i nostri limiti davanti a Dio siamo portati a fare cose grandi, a muovere qualche passo di libertà verso di Lui. La richiesta di essere ammessi tra i candidati assume proprio questa sfumatura di libertà, mostrata e accolta nel dialogo di questo rito: una scelta che mostra la nascita e la crescita della libertà dell’uomo davanti a Dio, per camminare sui suoi sentieri nel servizio ai fratelli.
Si vede ancora una volta rinnovarsi, anche per noi, la storia di Elisabetta, raccontata dal Vangelo, per cui l’età avanzata e la sterilità sembravo un limite insuperabile anche per Dio: proprio in questa debolezza umana, invece, c’è spazio per scrivere un brano di storia della salvezza, la nascita di Giovanni Battista: «Nulla è impossibile a Dio.»
AC – la comunità del Seminario