I testi liturgici natalizi indicano Cristo, luce del mondo

Gli addobbi luminosi del periodo natalizio: possibile richiamo a Cristo luce del mondo

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Gli addobbi luminosi stanno riempiendo vie, piazze ed abitazioni. Non sono un richiamo diretto e specifico al Natale cristiano, quella che ha come punto di riferimento l’evento della Nascita del Cristo Gesù Signore. Sono diventati folklore natalizio, gara nello sfarzo e nello stupire, talora impressione di spreco. A molti, anche se non a tutti, piacciono. Ma possono essere, nella loro presenza, un richiamo a questa realtà così bella e significativa come è la realtà della luce.

Cristo è definito nei testi liturgici come “Luce”

Questo richiamo alla luce come espressione natalizia in riferimento a Cristo Gesù ed alla sua nascita, trova ampia risonanza nei testi delle celebrazioni, sia biblici che delle preghiere (eucologiche). Mi soffermerò a richiamarne alcuni come il Lezionario ed Messale oggi li propongo alle Comunità riunite per celebrare l’Eucaristia ed ai singoli fedeli.

Dal libro del profeta Isaia questa realtà è ben richiamata nella prima lettura della messa nella notte. «Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse» (Is 9,1) afferma il profeta.

Nel racconto della nascita di Gesù, l’annuncio ai pastori è così raccontato: «Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce» (Lc 2,9).

Il Vangelo della Messa del giorno proclama l’inizio (il prologo) del Vangelo di Giovanni, testo stupendo. Parlando del Verbo si afferma: «In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini, al luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta». Parlando di Giovanni Battista si afferma: «Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva rendere testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo» (Gv 1,7-9). Presenta il significato per l’umanità di questo evento: «A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio» (Gv 1,12).

Altri spunti con questo tema, proposta di visione nei confronti di Cristo inteso come “Luce”, ci vengono dai prefazi di Natale e dalle orazioni dei diversi schemi delle Messe, in particolare le preghiere “Colletta”.

La colletta della Messa della notte rivolgendosi a Dio così si esprime: «hai illuminato questa santissima notte con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo». Nella preghiera sulle offerte della Messa nella notte il tema della luce caratterizza la notte definita “Notte di luce”.

La colletta della Messa dell’aurora presenta Cristo fonte di luce esistenziale. Si prega così: «Signore, Dio onnipotente che ci avvolgi della nuova luce del tuo Verbo fatto uomo, fa’ che risplenda nelle nostre opere il mistero della fede che rifulge nel nostro cuore».

L’antifona d’ingresso della Messa dell’aurora inizia con queste parole: «Oggi la luce splenderà su di noi è nato per noi il Signore». Nella stessa Messa il ritornello del salmo responsoriale mette sulle labbra degli ascoltatori: «Oggi la luce risplende su di noi». Termine “luce” richiamato anche da un versetto del salmo 96/97.

Le espressioni dei prefazi di Natale e dell’Epifania

Nel Messale sono proposti per la solenne preghiera liturgica tre formulari per il Natale. Uno è proposto per la solennità dell’Epifania.

È il prefazio definito “Di Natale I” che ha come tema “teologico-spirituale” l’espressione: “Cristo luce”. Il testo mette sulle labbra del celebrante queste parole nella parte centrale: «Nel mistero del Verbo incarnato è apparsa agli occhi della nostra mente la luce nuova del tuo fulgore, perché conoscendo Dio visibilmente per mezzo di lui siamo conquistati all’amore delle realtà invisibili».

Il prefazio della Epifania ha come titolo l’espressione “Cristo luce delle genti”. Si afferma nella parte centrale della solenne preghiera: «Oggi in Cristo luce del mondo, tu hai rivelato alla genti il mistero della salvezza, e in lui apparso nella nostra carne mortale, ci hai rinnovati con la gloria della immortalità divina».

L’aumento della luce naturale richiamo a Cristo luce dell’umanità

Una bella preghiera è proposta nel giorno 4 gennaio. Nella preghiera colletta è contenuta una espressione così formulata: «…il salvatore che è venuto come luce nuova per la redenzione del mondo sorga per rinnovare sempre i nostri cuori». Il verbo che richiama il “sorgere” ci riporta alla origine della celebrazione del Natale. Era la sostituzione di un rito pagano al dio Sole legato al solstizio d’inverno. La luce che sorge più abbondante richiama, nella prospettiva cristiana “la Luce vera per l’umanità”. È il Cristo Gesù con il suo Natale, dal IV secolo celebrato come solenne festa cristiana. Il fascino della luce porti all’umanità, talora ancora avvolta nel buio ed in costante ricerca di questo dono, di incontrare nella propria esperienza di vita, Cristo luce vera che illumina ogni uomo. Ognuno la sappia riconoscere ed accogliere.

Giuliano Follin