Pellegrinaggio giubilare verso la Pieve, chiesa madre delle comunità dell’Alpago

Camminare seguendo le orme di Gesù

Un momento significativo iniziato sulla strada, insieme verso la «Porta»

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Alla chiesa arcipretale di Pieve d’Alpago, riferimento della lunghissima storia cristiana della Conca, gli alpagoti si sentono legati quale madre di tutte le loro comunità. Riscoprire il senso della maternità ecclesiale ricorda che, oltre al dono gratuito della vita, anche il dono soprannaturale del battesimo è ricevuto in una storia di fede che precede. San Giovanni XXIII diceva, oltre all’edificio di pietre o mattoni, che «madre e maestra di tutte le genti, la Chiesa universale è stata istituita da Gesù Cristo perché tutti, lungo il corso dei secoli, venendo al suo seno ed al suo amplesso, trovassero pienezza di più alta vita e garanzia di salvezza».

Andare “alla Pieve” in occasione del Giubileo della Speranza 2025 è riscoprire, in una straordinaria occasione di Grazia, che anche nell’abbraccio ecclesiale incontriamo Colui che salva. Papa Francesco, di venerata memoria, nella Bolla Spes non confundit di indizione del Giubileo augura che «per tutti possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, “porta” di salvezza; con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale nostra speranza».

Le genti dell’Alpago che si sono ritrovate a Pieve la sera del 15 luglio 2025, in occasione del 103° anniversario della dedicazione della chiesa, hanno avuto l’opportunità di partecipare alla celebrazione comunitaria giubilare, presieduta dall’arciprete don Moreno Baldo e concelebrata da don Lorenzo Sperti, don Lucio Pante e don Ruggero Gallo (della diocesi di Treviso) con l’assistenza del diacono Giovanni D’Alberton (del Patriarcato di Venezia).

È stato un momento particolarmente significativo iniziato con breve pellegrinaggio compiuto dalla chiesetta di Torres e accompagnato dal canto delle litanie dei santi. Una decina di fedeli provenienti da Spert, Tambre, Borsoi, Lamosano e Chies hanno compiuto a piedi il pellegrinaggio “nella Speranza” fino a Torres. È significativo mettersi in viaggio in questo tempo nel quale la Chiesa è incamminata per essere costitutivamente sinodale. Anche i pellegrini giubilari per giungere alla Pieve hanno attraversato dei prati, gustando la bellezza del Creato, e hanno passato le frontiere storiche delle singole parrocchie, chiamate oggi a riconoscersi come comunità sorelle.

«La speranza non delude”, ha ricordato all’inizio dell’omelia don Moreno, richiamando le parole di san Paolo e l’invito di Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo, occasione per un incontro vivo e personale con il Signore Gesù, “porta” di salvezza.

«Questa sera abbiamo voluto camminare dietro a Gesù, il crocifisso risorto che ci indica il cammino”, ha proseguito il celebrante, “la méta del nostro camminare è stata questa chiesa che oggi ricorda il giorno in cui solennemente è stata Dedicata a Dio in onore della Beata Vergine del Rosario, che, come luogo privilegiato della presenza di Dio, ci offre la possibilità di edificarci come tempio vivo di Dio. Il tratto di strada compiuto ci ricorda che, come cristiani, siamo chiamati a camminare, ogni giorno, dietro a Gesù, seguendo le sue orme”.

La vita richiede speranza e pazienza che si intrecciano nel cammino quotidiano e necessita di momenti forti per riprendere energia spirituale. Don Moreno ha sottolineato anche l’importanza di lavorare insieme e di riprendere il cammino fidandoci di Cristo nella concretezza dell’esistenza, come Lui si fida di noi.

Il coro interparrocchiale dell’Alpago, diretto da Sabrina De Min e Alessandro De Nardi, ha accompagnato il canto dei numerosi pellegrini nel tragitto dalla chiesetta dedicata a San Michele arcangelo alla Pieve di Santa Maria. Significativo l’ingresso della “porta santa” della chiesa parrocchiale e l’incensazione dell’altare. Il Coro ha reso solenne la celebrazione con i canti della Messa, accompagnati all’organo da Alberto Peterle.

L’esperienza straordinaria del Giubileo incoraggi i passi delle comunità dell’Alpago per un’autentica testimonianza evangelica. Come ha recentemente ricordato il vescovo Renato, «Gesù Cristo è il Giubileo. E al centro del Giubileo vi è l’incontro personale con Gesù».

Ugo Chinol e Paola Barattin