Un giorno intenso nei suoi diversi significati religiosi

Capodanno tra liturgia e spiritualità

La solennità della Madre di Dio e la Giornata mondiale della Pace

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Capodanno è un giorno che assume nella nostra cultura diversi significati. Accanto al più immediato richiamo (il primo giorno dell’anno civile) la nostra fede cristiana e l’appartenenza ecclesiale ne aggiungono altri due (solennità di Maria Santissima Madre di Dio e Giornata mondiale della Pace). Sottolineo alcuni contenuti e significati dei tre aspetti.

Primo giorno di un nuovo anno

La misurazione del tempo cronologico è elemento comune alle culture. Anche il nostro mondo occidentale lo fa nel contare il tempo con gli anni. L’inizio di un nuovo anno è motivo di festa e diventa nei confronti delle persone vicine occasione di espressione augurale. Nella visione cristiana del dono del tempo, dopo il rendimento di grazie per l’anno trascorso che si è concluso (celebrazione di fine anno il 31 dicembre), si affida a Dio Padre provvidente il periodo che si è iniziato, salutato con le diverse modalità a tutti note. L’affidare al Signore i giorni che verranno è caratteristica del cristiano e della sua comunità. Particolare espressione di questa invocazione si trova nella solenne benedizione finale alla Messa del primo giorno dell’anno. Ecco le tre invocazioni proposte dal Messale che saranno pronunciate sull’assemblea riunita per la Messa: «- Dio sorgente e principio di ogni benedizione, effonda su di voi la sua grazie e vi doni per tutto l’anno vita e salute. – Vi costudisca integri nella fede, costanti nella speranza, perseveranti e pazienti fino alla fine nella carità. – Dio disponga opere e giorni nella sua pace, ascolti qui e in ogni luogo le vostre preghiere e vi conduca alla felicità eterna». Rappresentano, queste parole, belle espressioni augurali.

Maria Santissima Madre di Dio

La ricorrenza che il calendario liturgico assegna al 1° gennaio è collegata alla data fissata per celebrare il Natale del Signore. Nel giorno ottavo di quella data convenzionale del 25 dicembre, e caratteristica per le più grandi solennità, è stata fissata la verità della fede cristiana che venera Maria Santissima Madre di Dio. È noto come questo sia il titolo più significativo e più antico dato dalla cristianità alla Madonna. Il forte richiamo al Capodanno nell’ambiente civile ne ha in parte oscurata la attenzione da parte dei fedeli. I testi delle preghiere liturgiche e i brani della Parola di Dio offrono alla cristianità la opportunità di continuare la plurisecolare venerazione della Madonna con il titolo più significativo. Ogni volta che i cristiani invocano la Vergine con la tradizionale «Ave Maria…», le rivolgono l’appellativo di «Santa Maria, Madre di Dio». Molte altre volte nelle preghiere della liturgia è richiamata questa verità. La celebrazione della Madre di Dio è la più antica festa-liturgia mariana celebrata a Roma (periodo 550-595).

Giornata mondiale della Pace

Da 54 anni in ambiente ecclesiale si celebra, il primo gennaio, la Giornata Mondiale della Pace. Preghiera per invocare da Dio questo dono, riflessione sulla realtà della pace come la sta vivendo il mondo, impegno personale e comunitario per promuovere questa realtà sociale. Ogni anno il Papa affida alla Chiesa e agli uomini di buona volontà un suo messaggio. Lo ha fatto anche quest’anno. All’inizio ne giustifica il contenuto partendo dalla esperienza drammatica vissuta nel 2020 dall’umanità. E poi aggiunge:

«Duole constatare che, accanto a numerose testimonianze di carità e solidarietà, prendono purtroppo nuovo slancio diverse forme di nazionalismo, razzismo, xenofobia e anche guerre e conflitti che seminano morte e distruzione. Questi e altri eventi, che hanno segnato il cammino dell’umanità nell’anno trascorso, ci insegnano l’importanza di prenderci cura gli uni degli altri e del creato, per costruire una società fondata su rapporti di fratellanza. Perciò ho scelto come tema di questo messaggio: La cultura della cura come percorso di pace. Cultura della cura per debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente».

I titoli dei vari capitoli accennano alle idee che scaturiscono dalla frase scelta come tema del messaggio: Dio creatore, origine della vocazione umana alla cura. Dio Creatore modello della cura. La cura nel ministero di Gesù. La cultura della cura nella vita dei seguici di Gesù. I principi della dottrina sociale della Chiesa come base della cultura della cura. La bussola per una rotta comune. Per educare alla cultura della cura. Non c’è pace senza la cultura della cura. La lettura del messaggio aiuterà le persone a sintonizzarsi con il pensiero del papa e ad agire per il bene e la pace del mondo. Preghiera e impegno saranno tratti caratteristici dell’impegno cristiano, non solo un giorno, ma come impegno sociale continuo.

Giuliano Follin