Orientamenti pastorali per l'anno 2020-2021

Dal Vangelo la luce per condividere nuovi passi

Il Vescovo presenta il documento nelle sei assemblee diocesane

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Presentazione

In queste settimane che, pur nelle ristrettezze dettate dalla pandemia, segnano la ripresa delle attività nelle comunità parrocchiali, il vescovo Renato presenta nelle sei convergenze foraniali gli Orientamenti pastorali per l’anno 2020-2021: sono «indicazioni di cammino perché la nostra Chiesa di Belluno-Feltre desidera camminare insieme sulle strade del Vangelo, con l’impegno di donare e condividere la “buona notizia” di Cristo che è salvezza per tutti». Nel documento confluiscono molteplici contributi, sicché il Vescovo non manca di esprimere gratitudine «al Consiglio pastorale diocesano, agli uffici diocesani di pastorale, ai vicari foranei, ai delegati foraniali».

Spunto ispiratore della riflessione è il messaggio per la prossima Giornata mondiale dei poveri (15 novembre), dove papa Francesco riflette su quanto l’umanità ha vissuto in primavera, durante i mesi di virulenza della pandemia: «Chiusi nel silenzio delle nostre case, abbiamo riscoperto quanto sia importante la semplicità e il tenere gli occhi fissi sull’essenziale. Abbiamo maturato l’esigenza di una nuova fraternità, capace di aiuto reciproco e di stima vicendevole. Questo è un tempo favorevole per «sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo».

Nella prima parte, suddivisa in tre punti, il Vescovo indica «le modalità con cui caratterizzare tutta la nostra vita pastorale», modalità che «insieme suggeriscono uno stile di vita ecclesiale da praticare e sviluppare».

1. Il primo è una parola a cui il Papa ci ha abituati, il discernimento. Durante i primi mesi della pandemia, «la vita si è rinchiusa negli ambienti spesso ristretti delle nostre abitazioni […] Abbiamo chiamato tutto questo “distanziamento sociale”, ma in tutti è insorta la voglia di cercare le persone a cui si era legati». Tutto questo ha toccato anche le comunità parrocchiali. Il Vescovo le invita quindi a «un discernimento spirituale e comunitario»; le invita a diventare «“laboratori di fede”, poiché la particolarità e la novità del tempo di pandemia vissuto possa essere compreso evangelicamente». Nella prima fase dell’anno pastorale le parrocchie sarà dedicato tempo al discernimento di quanto vissuto durante il lockdown, con alcune domande di fondo: «Quale messaggio del Signore la nostra comunità può raccogliere dall’esperienza di questi mesi di pandemia? […] Che cosa abbiamo imparato?». Non senza uno sguardo in avanti: «Come impostare ora la vita della comunità? Con quali attenzioni? Quali scelte prevedere e poi attuare?».

2. Nel secondo punto, dedicato alle relazioni, il Vescovo ricorda alcune testimonianze raccolte in seno al Consiglio pastorale diocesano: «si è rischiarato anche il rapporto con Dio […] Si è imparato a parlare di Lui con discrezione e nella percezione del suo mistero, senza azzardare parole definitive sul suo agire con noi». Insieme a ciò la convinzione che presupposto per l’evangelizzazione è «la nostra disponibilità a far nascere relazioni tra le persone». Di qui l’impegno per le comunità parrocchiali a instaurare un clima di fiducia, un cammino di riconciliazione, perché «a volte persistono distanze e fratture, precomprensioni e giudizi tra le persone. Si sente il bisogno di avere premura gli uni verso gli altri», cominciando dal rapporto tra preti e laici, dal rapporto di stima e collaborazione tra il parroco e i consigli pastorali.

3. Al terzo punto è posta la sinodalità, che si declina in una convinzione: «Le nostre parrocchie, se rimangono sole, non ce la faranno». Nel Consiglio pastorale diocesano – sottolinea il Vescovo – «si è rafforzata la richiesta di attivare di più e meglio la realtà e il ruolo delle Convergenze foraniali», perché «solo sullo sfondo di servizi, di attività e di ruoli coordinati a tale livello, si può sperare su un futuro sostenibile per la vita delle nostre comunità parrocchiali». Nell’anno incipiente si riattiveranno quindi forme di collaborazione tra parrocchie prossime. Per questo il Vescovo annuncia la volontà di incontrare nell’anno tutti i Consigli pastorali parrocchiali, mentre intravede nel corso del 2021 la possibilità di un evento diocesano, «in cui far convergere tutte le esperienze di collaborazione tra parrocchie e predisporre i passi successivi da compiere».

Nella seconda parte degli Orientamenti pastorali, in quattro punti, si richiamano attività particolari, su cui il Vescovo invita la diocesi a «investire cura e pazienza».

4. Il primo di essi è quello dell’iniziazione cristiana di bambini e ragazzi, un’attività che viene riconosciuta come un “cantiere aperto”, tanto più in questa fase in cui «le incognite del presente non permettono programmi troppo dettagliati». La chiave di volta dell’azione parrocchiale starà nell’alleanza tra la comunità parrocchiale e le famiglie: un’alleanza da «costruire con cura e pazienza… un’alleanza fatta di accoglienza, ospitalità, reciproco ascolto, gratuità, riti… non solo un atto da sottoscrivere ma una dinamica di conoscenza e di accompagnamento; una particolare riflessione merita l’alleanza con famiglie e famigliari in condizione di difficoltà».

5. La cura delle relazioni si declinerà anche come attenzione «a cogliere e a far maturare le disponibilità al servizio», dalle forme semplici come l’accoglienza nelle chiese richiesta dalle precauzioni sanitarie, al ministero straordinario della comunione, al servizio verso i poveri nella Caritas. In modo particolare – sottolinea il Vescovo – c’è bisogno di una rinnovata comprensione del diaconato, per il quale viene è annunciata l’attivazione di «un percorso di discernimento per possibili candidati al diaconato permanente».

6. Due particolari daranno poi evidenza alla vita liturgica delle comunità: la prossima pubblicazione del Messale rinnovato e l’adeguamento liturgico della Cattedrale. Sottolinea il Vescovo: «Riprendere alcune componenti essenziali del rinnovamento voluto dal Concilio, ci permette di riscoprire la Liturgia e la sua incidenza nell’insieme della vita cristiana».

7. Da ultimo si annuncia il prossimo rinnovamento dei Consigli pastorali per gli affari economici. Non sarà solo una formalità, giacché – ribadisce il Vescovo – «nella gestione dei beni “temporali” delle parrocchie e della diocesi siamo chiamati a dare testimonianza al Vangelo».

Come suggerisce il titolo, il Vangelo è «luce per condividere nuovi passi»: sospinta da esso, la Chiesa di Belluno-Feltre ricomincia «il nuovo tratto di cammino». [DF]