Il calendario liturgico della settimana dopo il “Corpus Domini” prevede, di venerdì la celebrazione della Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, popolarmente chiamata “Festa del Sacro Cuore”. Nel corrente anno civile 2022 questa solennità cade il prossimo 24 giugno. Questo giorno di giugno è notoriamente dedicato a san Giovanni Battista. Non è possibile celebrare liturgicamente insieme le due ricorrenze. Il calendario liturgico ha indicato alle comunità di anticipare al giorno 23 giugno la celebrazione della solennità della natività di san Giovanni Battista, compresa la Messa vespertina della vigilia e i primi vespri. Anche la messa vespertina del 23 giugno avrà i testi previsti per la festa del Santo.
La solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù inizierà la vigilia con i rimi vespri e si concluderà nella sera del venerdì con i testi della Messa e della Liturgia delle Ore come previsto nella parte dei libri liturgici denominata “Feste del Signore nel Tempo Ordinario”.
San Giovanni Battista, il precursore
Il messale in uso riporta per la Natività di san Giovanni Battista, il 24 giugno, la nota qui di seguito riportata.
Giovanni Battista è l’unico santo, oltre alla Madre del Signore, di cui la Chiesa celebra insieme alla nascita al cielo anche quella secondo la carne. Profeta fin dal grembo materno (cf. Lc ı, 4ı), Giovanni testimonia l’Agnello di Dio venuto nel mondo (cf. Gv ı, 29-34). «Amico dello Sposo» (Gv 3, 29), esulta nel preparare le strade al più forte di lui mediante la parola, il battesimo di conversione e il dono della propria vita (cf. Lc ı, 76; Mc ı, 7-8; 6, ı7-29). Così commenta Agostino la data della festa odierna: «Il Verbo è nato il 25 dicembre, quando i giorni cominciano ad allungarsi, mentre la Voce è nata prima del Verbo, ma quando i giorni cominciano a diventare più brevi: “Egli deve crescere, io al contrario debbo diminuire”».
La morte di san Giovanni Battista, raccontata dagli evangelisti sinottici (Mt.14,3-12; Mc 6,17-29; Lc 3,19-20) Vangelo è ricordata nel calendario liturgico il giorno 29 agosto con la “memoria” indicata come “Martirio di san Giovanni Battista”.
Sacratissimo Cuore di Gesù
La festa del Sacro Cuore fu estesa a tutta la Chiesa cattolica nel 1856 da parte di papa Pio IX. Questa devozione già praticata nell’antichità cristiana e nel Medioevo, si diffuse soprattutto nel sec. XVII a opera di san Giovanni Eudes (1601-1680) e della suora francese santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690). Questa può essere definita “la messaggera del Cuore di Gesù nell’epoca moderna”. La santa ebbe particolari visioni incentrate sul Cuore di Gesù sia con messaggi che con immagini del Sacro Cuore. Iniziò da quel tempo un grande movimento di devozione che nulla poté arrestare. Ne sono segno le chiese e i santuari che portano questo nome e la diffusione tra i fedeli della immagine del Sacro Cuore fiammeggiante, posto sul petto di Gesù. Venne organizzata la pia pratica dei primi venerdì del mese, furono composte le Litanie del Sacro Cuore e fu dedicato a questo culto il mese di giugno. Nelle chiese furono collocate statue raffiguranti il Sacro Cuore. Nel secolo scorso in molte famiglie cristiane campeggiavano alle pareti di casa (generalmente nella cucina) due quadri raffiguranti il Sacro Cuore di Gesù e il Cuore immacolato di Maria.
Negli ultimi decenni questa devozione non ebbe più quell’attenzione popolare forte e intensa. La festa liturgica del Sacratissimo Cuore di Gesù, celebrata con il grado di solennità, fu collocata nel calendario della Chiesa romana nel venerdì dopo il “Corpus Domini”. L’intensità dei testi liturgici non ha del tutto cancellato gli altri segni della devozione popolare. Gruppi di fedeli sia individualmente che come comunità cristiana continuano a esprimere, nella tradizionali preghiere, il culto al Sacro Cuore.
Le orazioni colletta della Messa esprimono alcuni dei significati della venerazione sul piano teologico e spirituale.
O Padre, che nel Cuore del tuo dilettissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere del tuo amore per noi, fa’ che da questa fonte inesauribile attingiamo l’abbondanza dei tuoi doni.
Padre misericordioso, che nel Cuore del tuo Figlio trafitto dai nostri peccati ci hai aperto i tesori infiniti del tuo amore, fa’ che rendendogli l’omaggio della nostra fede adempiamo anche al dovere di una degna riparazione.
Anche il prefazio della solennità annuncia l’amore di Gesù per l’umanità.
Innalzato sulla croce, nel suo amore senza limiti donò la vita per noi, e dalla ferita del suo fianco effuse sangue e acqua, simbolo dei sacramenti della Chiesa, perché tutti gli uomini, attirati al Cuore del Salvatore, attingessero con gioia alla fonte perenne della salvezza…
Giuliano Follin