A cura di don Giuliano Follin

È iniziata la Quaresima

Tempo liturgico come cammino verso la Pasqua

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Il 14 febbraio 2024 inizia il tempo liturgico della “Quaresima”. Un periodo significativo per la Comunità cristiana e quindi per ogni cristiano che si sente parte e protagonista di questa realtà.

Una rilettura dal Concilio Vaticano II

Nelle tappe storiche che hanno segnato l’evoluzione di questo periodo dell’anno liturgico, l’ultima indicazione teologico-spirituale è stata data nel documento sulla liturgia del Concilio Varicano II, dal titolo Sacrosanctun Concilium. Nel capitolo riguardante l’anno liturgico, al n. 109, si afferma «il duplice carattere della Quaresima, il quale, soprattutto mediante il ricordo o la preparazione al battesimo e mediante la penitenza, invita i fedeli all’ascolto più frequente della parola di Dio e alla preghiera, e li dispone così a celebrare il mistero pasquale, sia posto in maggior evidenza tanto nella liturgia quanto nella catechesi liturgica».

Quello che era diventato un periodo a sé stante, caratterizzato dal digiuno e dalla penitenza, vissute in forme anche pubbliche e rigorose, viene presentato come un cammino verso la Pasqua, centro della esperienza cristiana di ogni battezzato. L’austerità e la sobrietà proposta nei riti celebrativi e nelle pratiche di vita, non sono fine a sé stesse, ma diventano proposta per vivere un periodo significativo, definito anche con la espressione “Tempo forte”.

Carattere penitenziale e battesimale della Quaresima

L’itinerario spirituale verso la Pasqua, si caratterizza nella vita spirituale del cristiano per lo spirito di penitenza e per la riscoperta del proprio battesimo. La parola “penitenza” va intesa come atteggiamento interiore della persona, prima che come pratica esteriore. È la verifica dell’adesione alla proposta di Cristo e al suo Vangelo. Nella constatazione di situazioni non conformi alla parola del Maestro l’invito al pentimento interiore, seguito eventualmente da gesti di vita che indichino la volontà della sequela piena anche come espressione di riparazione. Il battesimo ricevuto, che ha segnato la decisione di essere discepoli di Cristo, viene richiamato nel periodo quaresimale come esperienza che accompagna e guida la vita. Nella notte della Veglia Pasquale il cristiano, con la sua comunità riunita per la solenne celebrazione, rinnova la sua adesione attraverso le espressioni chiamate “promesse battesimali”.

Testimonianza cristiana oggi

Nel passato, fino al secolo scorso, il tempo quaresimale nelle sue espressioni esistenziali e rituali, diventava stile sociale. La sacralità di quelle settimane era riconosciuta universalmente, in modo tassativo. Il cambiamento avvenuto nella società, ha reso la Quaresima espressione di una scelta religiosa riconosciuta dalla comunità cristiana e dai singoli fedeli cristiani. Ormai si constata come giorni, settimane e mesi siano nell’anno, tutti uguali, segnati e guidati da appuntamenti culturali, ricreativi e sportivi che prescindono dall’anno liturgico. Rappresentano delle eccezioni alcune tradizioni locali legate all’evento religioso. Anche queste non raramente ridotte a manifestazioni folkloristiche.

Ai cristiani d’oggi il compito di rendere viva nella propria vita, insieme a fratelli e sorelle della comunità cristiana, la proposta quaresimale.

Giuliano Follin