26 novembre 2019 – Cari Amici del Kenya, sono contento di mandarvi anche quest’anno gli auguri natalizi da Maralal (Kenya). Ma cosa è il Natale per noi? Il Natale non è una cosa, una festa, una vacanza; è una persona viva e attuale, Dio fatto carne, Dio con noi. Ci siamo ormai abituati al Natale e non ci sorprende più. Lo abbiamo addomesticato e commercializzato. E’ diventato: soldi, regali, vestiti,
mangiare e bere. Per esempio, nel mio dialetto lamonese si dice: “Bone feste, bone menestre!”. Ma il Buon Dio ci ripete oggi: «Non sono ancora stanco di questa vostra umanità impazzita. Mi fate tanta tenerezza e voglio sollevarvi dal fallimento. Se fallite voi, faccio brutta figura anch’ io! State usando male la libertà che vi ho donato. State uccidendo voi stessi e la vostra preziosa madre terra. Allora vengo io di persona a insegnarvi come si fa a vivere bene e ad essere felici. Seguite le mie orme. Fatevi
piccoli e sarete grandi».
Sembra assurdo ma è vero: Dio si fa piccolo affinché noi possiamo diventare grandi. Ci dimostra con il suo esempio che regnare vuol dire servire, prendersi cura degli altri e lasciare un futuro decente ai nostri figli.
Quest’anno Gesù Bambino qui a Maralal ci ha regalato belle piogge, acqua e latte in abbondanza. Anche le capre e le mucche ora stanno ingrassando. E sono pronte per sfamare le migliaia di giovanotti che vengono circoncisi durante queste vacanze natalizie. Ogni 15 anni i Samburu iniziano una nuova leva, una generazione nuova.
I giovani vengono circoncisi e così si considerano adulti, ricevendo anche un nome nuovo: questa nuova generazione si chiama “LKISIEKU”, che significa: “quelli che fanno in fretta”. Speriamo che non facciano in fretta a rubare il bestiame dei nemici, con armi moderne, guidando motorette cinesi! Bensì costruiscano il paese con studio e lavoro: è quello che cerchiamo di insegnare nelle nostre scuole cristiane. Ringrazio voi che ci date una mano anche in questo, cosicché i giovani non debbano scappare all’estero.
Questo fine anno, insieme a tutti i cattolici del Kenya, abbiamo iniziato solennemente la campagna “anti-corruzione”. La corruzione è diventata un vero cancro, silenzioso e
mortale, in questo bel paese. Bustarelle e “mafiette” ovunque; un vero salasso.
L’onestà non va più di moda, cosicché si vive di sotterfugi, compromessi e scappatoie. E i poveri ci vanno sempre di mezzo.
Infine una bella notizia: Gesù Bambino, in questo fine d’anno, ci dona ben tre sacerdoti novelli, di tre tribù diverse, e anche una novella suorina (miracolo!). Coraggio! Gesù ci ripete: «Ecco, io faccio tutto nuovo». Sì, anch’io voglio essere fatto nuovo…
+ Virgilio Pante