Lettera del Rettore, mons. Giorgio Lise

Giornata del Seminario

Reciprocamente ci affidiamo a Colei che è per tutti «di speranza fontana vivace»

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Carissimi, si avvicina la solennità dell’Assunta, giornata che tradizionalmente nella nostra diocesi è riservata alla preghiera e alla raccolta di un contributo per sostenere la vita del Seminario. Come lo scorso anno, nemmeno in questa occasione verranno consegnate le buste per l’offerta, confidando nella generosità della nostra gente, come sempre opportunamente sensibilizzata dai parroci.

Come ormai noto, il nostro Seminario da qualche anno non accoglie più seminaristi: ora tre studiano a Trento e uno vive l’esperienza della comunità vocazionale a Padova, in una specie di “osmosi ecclesiale” tra diocesi diverse. E ci sono anche prospettive vocazionali incoraggianti per il futuro. Questi ragazzi, pur studiando altrove, sono però il frutto cresciuto all’interno delle nostre famiglie e comunità cristiane; e sono il dono che Dio sta preparando per la nostra Chiesa particolare. In questa situazione storica, l’ambiente del Seminario Gregoriano resta comunque la memoria viva del cammino fatto da tutti i sacerdoti della nostra diocesi verso l’ordinazione presbiterale.

Il primo pensiero, oggi, è la preghiera per le vocazioni: invochiamo l’intercessione di Maria, madre della Chiesa, perché apra il cuore dei nostri ragazzi e delle loro famiglie alla voce del Buon Pastore, il quale vedendo le folle vaganti come pecore senza pastore (quanto è attuale questa immagine!), «provò compassione» (cf. Mt 9,36ss). Davanti ad uno spettacolo così, Dio prova compassione. È una bella notizia, questa: Dio ha compassione, Dio soffre-con noi! Ebbene, proprio in questo momento di profonda compassione, Gesù chiama gli Apostoli: la “missione del sacerdote” è dunque nata come frutto e conseguenza dell’amore appassionato di Dio verso l’umanità. E questo è consolante: Dio si commuove di fronte allo sbandamento umano e, come reazione d’amore, posa lo sguardo su alcuni uomini per farne un dono a favore degli altri. I pastori nascono così dalla compassione di Dio, ma anche dalla preghiera del suo popolo: Gesù, infatti, subito dopo aver provato compassione, dirà: «Pregate il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe». È necessaria la preghiera, altrimenti la misericordia di Dio diventa sofferenza di Dio, perché non trova ascolto nel cuore degli uomini. La preghiera infatti è indispensabile per creare le condizioni dell’ascolto alla chiamata; ed è indispensabile perché soltanto una comunità che prega può diventare voce di Dio. Forse, per avere ancora sacerdoti, occorre stare un po’ più in ginocchio: tutti, pastori e gregge.

In secondo luogo, non dimentichiamo che al Seminario fanno capo due scuole. Il Liceo classico-scientifico “Lollino” (quest’anno con molte iscrizioni) e l’Istituto Superiore di Scienze religiose, in comunione le Chiese di Vittorio Veneto e di Treviso.

Inoltre, nei mesi di giugno e luglio si è tenuta qui l’esposizione del prezioso Codice dantesco, presente nella Biblioteca Lolliniana. In questa occasione molti hanno espresso ammirazione per la struttura storica e artistica del Seminario, dei suoi chiostri e della chiesa di San Pietro, esprimendo il desiderio che questi luoghi possano essere aperti con più frequenza alle visite di residenti e turisti. Ci stiamo pensando perché crediamo che sia una valida opportunità per far conoscere il Seminario: quello che è stato, quello che è ora e quello che potrà essere in seguito.

Non è dunque da sottovalutare il ruolo positivo che il Seminario può avere per lo sviluppo culturale e religioso di tante persone. È chiaro che aprirlo a queste nuove iniziative, o comunque aprirlo in maniera più frequente, comporta certamente oneri materiali, per poter adeguare gli spazi e rispondere alle moderne esigenze di sicurezza. Intanto, oltre al restauro della facciata (possibile grazie al bonus statale), sono in programma degli adattamenti delle stanze dei professori che danno sul chiostro al primo piano, in modo da ricavare dei mini appartamenti per ospitare sacerdoti ancora in grado di offrire servizi pastorali, ma non più direttamente impegnati in parrocchia.

Certo che la vostra attenzione verso il Seminario sarà ancora una volta generosa, anche nel ricordo di due sacerdoti a noi tutti tanto cari, che ci hanno lasciato nella primavera scorsa – don Giovanni Unterberger e don Elio Larese – assieme alla comunità sacerdotale del Seminario assicuro una grata preghiera per voi e le vostre Comunità, mentre reciprocamente ci affidiamo a Colei che è per tutti «di speranza fontana vivace».

Con un cordiale e grato saluto.

Belluno, 4 agosto 2021
Memoria del Santo Curato d’Ars

don Giorgio Lise