Adeguamento liturgico della Cattedrale di Belluno

Il cammino procede

Il gruppo di lavoro diocesano raggiunge un’altra tappa importante

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Con lettera del 24 giugno 2019, era giunta dalla Conferenza Episcopale Italiana la comunicazione che la nostra Basilica-Cattedrale era stata ammessa al bando per l’adeguamento liturgico delle cattedrali. Erano 14 le diocesi italiane che avevano manifestato interesse per la candidatura. L’Ufficio liturgico nazionale e l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto ne hanno selezionato sei: Acerenza, Asti, Cremona, Montepulciano-Chiusi-Pienza, Sessa Aurunca e Belluno-Feltre.

In altro articolo pubblicato su questo sito, vengono presentati motivazioni e necessità dell’intervento, significato ecclesiale della Cattedrale, itinerario triveneto per arrivare alla candidatura e infine l’ammissione al Bando da parte della Conferenza Episcopale Italiana. Era l’inizio di un cammino preciso, indicato e seguito dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana, in particolare nella persona del suo responsabile don Valerio Pennasso.

Una tappa significativa: “Il documento preliminare alla progettazione – DPP”

I noti problemi della pandemia, nello scorso anno, hanno molto rallentato il cammino della procedura burocratica che fa riferimento all’Ufficio nazionale.

Anche il nostro gruppo di lavoro diocesano ha risentito di questo rallentamento. Non ci si è però fermati del tutto e lavorando sia a livello personale, che in via telematica (come gruppo, con il Vescovo) si sono preparati gli elementi che avrebbero formato il contenuto del “Documento preliminare di progettazione” (DPP) di cui sono state date indicazioni dall’Ufficio Nazionale competente. Questo ha evidenziato la scelta della Chiesa Italiana di uniformare le prassi di preparazione, di bando pubblico, di scelta dei partecipanti e del vincitore, di progettazione, di intervento.

I contatti con il responsabile nazionale sono stati mantenuti al possibile, anche con un incontro in videoconferenza, per dare al lavoro del Gruppo Diocesano la garanzia di un percorso secondo le intenzioni della CEI. Questi nostri contatti nella fase di elaborazione sono garanzia che non ci saranno ostacoli e quindi ritardi dopo la consegna definitiva del documento.  Sono iniziati nel frattempo anche i contatti con il Soprintendente dott. Fabrizio Magani.

Gli elementi del DPP

La traccia fornita dall’Ufficio nazionale richiede alla Diocesi di presentare la sua intenzione di adeguamento secondo alcuni criteri che saranno poi valutati dall’Ufficio centrale. In questi ultimi mesi l’impegno del Gruppo di lavoro, con la presenza del vescovo Renato, è stato intenso e ha portato a completare la compilazione del fondamentale documento richiesto. Il testo sarà inviato quanto prima all’ufficio nazionale competente. Anche la sola citazione dei titoli delle diverse parti del DPP offre la chiara indicazione che viene richiesto un indirizzo globale dell’intervento di adeguamento. Un intervento che coinvolga tutta la realtà della Cattedrale nella sua dimensione liturgica e pastorale. L’ampiezza di questa visione è significativa e impegnativa nella sua realizzazione. Sarà proposta al lavoro di chi darà la sua manifestazione di interesse, verrà elaborata dai Gruppi che saranno scelti e affidata alla progettazione definitiva di chi, da un’apposita giuria, sarà scelto e proclamato come progetto vincitore. L’ampiezza dell’intervento potrà richiedere, in una prospettiva soprattutto economica, la esecuzione a stralci. Sarà questo un aspetto da approfondire e sviluppare.

Gli elementi di cui si chiede conto alla Diocesi, indicati schematicamente, sono qui sotto elencati,

  1. Obiettivi generali. Vengono indicati: genesi, motivazioni e aspettative dell’intervento nella situazione concreta della Diocesi;
  2. Sinergie con altri soggetti; questo sia a livello ecclesiale che civile.
  3. Significato nel contesto: la Cattedrale nella città, nella diocesi, nella Regione ecclesiastica;
  4. Sviluppo storico dell’edificio.
  5. Informazioni riguardanti le odierne esigenze liturgiche: è la parte più significativa in relazione all’adeguamento in quanto offre accanto alla presentazione della situazione dei luoghi e delle realtà celebrative come sono ora, anche delle indicazioni operative sulle quali i partecipanti al bando dovranno confrontarsi con le loro soluzioni.
  6. Indicazioni circa il progetto artistico e il programma iconografico.
  7. Quadro normativo (proprietà e vincoli).
  8. Elementi tecnici.
  9. Valutazione economica.

Approfondimenti

Nel prossimo periodo potranno essere evidenziati, in questi contributi di approfondimento, gli aspetti più significativi dell’intervento in relazione agli spazi liturgici e ai luoghi che caratterizzano la Cattedrale.

Giuliano Follin