Risposta umanitaria e coordinamento internazionale

Il Libano in piena crisi

Continua la raccolta fondi per l’emergenza Libano

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La situazione del Libano in piena crisi economica e politica

L’esplosione si colloca in un periodo storico già fortemente doloroso per la Terra dei Cedri, precipitato in una crisi economica senza precedenti: dall’ottobre 2019, migliaia di persone hanno riempito le piazze del Libano per protestare contro la corruzione endemica dell’establishment politico, alimentata dal sistema confessionale che genera povertà. In Libano infatti si allarga sempre più la forbice sociale che separa “il Libano dei ricchi”, costituito dall’1% della popolazione che detiene il 25% della ricchezza, dal resto dei libanesi, di cui un quarto vive con meno di 5 dollari al giorno. Un processo che ha subito un’impennata negli anni successivi alla fine della guerra civile, durata 15 anni: dal 1990 il debito pubblico si è gonfiato a dismisura, crescendo del 2mila per cento, e arrivando al 152% del Pil. Il piccolo Libano è divenuto il terzo Paese al mondo per il peggior rapporto debito/Pil.

Alla vigila dell’esplosione le condizioni economiche del paese erano drammatiche: il tasso di inflazione oltre il 100%, il 75% della popolazione che necessitava di assistenza, il 50% viveva in povertà, un libanese su tre era senza lavoro (il 45% tra i giovani) e almeno il 20% degli occupati avevano subito una riduzione di salario. Molte persone malate non avevano la possibilità di pagare le spese di ospedalizzazione. A ciò si aggiunge la presenza di oltre 1,5 milione di profughi per la gran parte siriani in un paese di 5 milioni di persone che fanno del Libano uno dei paesi al mondo con il più alto numero di profughi in rapporto alla popolazione.

Dopo la devastante esplosione, manifestanti sono scesi di nuovo in piazza protestando nel centro di Beirut pretendendo dal governo un intervento rispetto ai disastri che stanno accadendo. In seguito a questi disordini, il gabinetto e 8 membri del parlamento si sono dimessi. Il Libano ha costantemente sperimentato conflitti interni e instabilità politica, fallendo nel garantire i servizi basilari ai suoi cittadini.

Risposta umanitaria e coordinamento internazionale

Date anche le fragilità preesistenti è evidente come l’esplosione abbia ricadute negative sul piano economico e sociale sull’intero paese e di lungo periodo. In tal senso è unanime la sollecitazione a governi, donatori e organizzazioni umanitarie a prevedere sin da ora una risposta in tre fasi strettamente connesse tra loro: prima emergenza; ricostruzione/riabilitazione; sviluppo di lungo periodo.

Prima emergenza (3 mesi): la risposta umanitaria è stata massiccia con centinaia di organizzazioni locali e internazionali sul campo in un territorio estremamente limitato. Si sta procedendo alla pulizia e riparazione urgente delle abitazioni, delle condutture idriche, alla distribuzione di kit igienico-sanitarie e di cibo, al sostegno psicologico. Per il momento i bisogni alimentari primari sono soddisfatti, mentre resta un gap nell’approvvigionamento di farmaci e attrezzature sanitarie, anche per contenere la diffusione della pandemia Covid19. Il coordinamento assume in questa situazione un’importanza cruciale per rendere la risposta efficace. Diversi tavoli sono stati costituiti in loco a cui anche Caritas Libano partecipa allo scopo di modulare gli interventi in base alle esigenze che via via restano più scoperte. Ciò ha consentito di modificare le zone di intervento soprattutto dei presidi sanitari mobili nonché di concentrare gli sforzi sugli ambiti meno coperti da altri. Ad esempio, dopo le prime distribuzioni, Caritas Libano ha deciso di non fornire ulteriormente cibo, bisogno già coperto da altri e concentrarsi invece sull’aspetto sanitario, psicologico e la fornitura di beni non alimentari.

Ricostruzione/riabilitazione (medio termine): tale fase prevede il ripristino di ospedali, scuole e del sistema di fornitura idrica degli edifici. In questa fase dovranno considerarsi anche il settore delle tecnologie sostenibili e quello culturale (ad esempio ricostruzione delle dimore storiche).

Sviluppo di lungo periodo: è in corso una valutazione, anche della Banca Mondiale, sulle esigenze di lungo periodo, che faranno oggetto di piani di sviluppo.

I bisogni sopra indicati si sommano alle esigenze correlate alla crisi siriana e alla crisi economico e sociale del Paese, che continueranno a costituire parte integrante della risposta umanitaria.

Interventi in atto

Sin dal primo momento dell’esplosione Caritas Libano ha attivato i suoi operatori e più di 200 giovani volontari per portare soccorso ai feriti, sgombrare abitazioni, negozi e strade dalle macerie, distribuire acqua e cibo agli sfollati, fornire sostegno psicologico soprattutto ai bambini, terrorizzati da quanto accaduto. 3 team medici mobili di Caritas Libano sono stati attivati per sostenere i medici negli ospedali, ormai al collasso.

Il 6 agosto Caritas Libano ha avviato un primo piano di urgenza della durata di un mese contando sull’aiuto finanziario e tecnico della rete Caritas internazionale. Il programma, del costo di oltre 250.000 euro, è stato finanziato completamente.

Il piano è destinato a oltre 84.000 persone, con la fornitura di beni di prima necessità, assistenza sanitaria, pulizia delle abitazioni dalle macerie, supporto psicologico, fornitura di dispositivi di protezione individuale ai volontari, attività di coinvolgimento comunitario (volontariato).

Il piano tutt’ora in corso, si è modellato nel corso dei giorni in base ai bisogni e al coordinamento con altri attori sul campo, raggiungendo nelle prime due settimane oltre il 50% dei destinatari previsti. In particolare al 13 agosto 2020, Caritas Libano aveva garantito assistenza e aiuti a 46.261 persone a Beirut e dintorni.

Prossimi interventi

Dato il carattere multidimensionale e di lungo periodo della crisi, gli interventi che Caritas Libano intende proseguire nei prossimi mesi sono in risposta alla complessità dei bisogni della popolazione evitando approcci parziali che rischiano di non tener conto delle diverse situazioni di fragilità. A tal fine Caritas Libano sta predisponendo due programmi di urgenza coordinati tra loro dove il primo riguarda più direttamente le conseguenze dell’esplosione di agosto 2020 e il secondo una serie di interventi per il contrasto alla povertà generata dalla crisi socio-economica preesistente e il sostegno ai rifugiati. E’ evidente tuttavia come entrambe le iniziative rispondano ad un unica complessa emergenza di cui la popolazione più vulnerabile, nella sue diverse componenti (comunità locali, rifugiati, migranti) è vittima.

Il piano di azione in risposta all’esplosione avrà una durata di 18 mesi a partire da settembre 2020 e conterrà i seguenti ambiti di intervento definiti anche in base al coordinamento con altri attori: assistenza medica anche tramite unità mobili, medicine e beni di prima necessità, sostegno psicologico con particolare attenzione ai bambini, assistenza economica alle famiglie per la riparazione delle abitazioni e sostegno al ripristino di attività produttive, supporto all’educazione soprattutto per ciò che concerne la didattica a distanza, riparazione delle strutture dei servizi alla persona di Caritas danneggiate dall’esplosione.

Il piano in risposta alla crisi socio economica e rifugiati, che prosegue un impegno già in corso in precedenza, avrà invece una durata triennale data la natura protratta della crisi e verterà nel sostegno delle fasce più vulnerabili con aiuti d’urgenza, sussidi economici (per l’acquisto di cibo, il pagamento dell’affitto, generi di prima necessità), sostegno agli studenti e alle loro famiglie, acquisto e distribuzione di medicine, pagamento delle spese di ospedalizzazione, sostegno ad attività lavorative.

Le iniziative descritte sono realizzate grazie anche ad un’ampia mobilitazione del volontariato locale con attività di sensibilizzazione, coordinamento e formazione dei volontari.

Infine, un’attenzione specifica sarà volta al tema della coesione sociale e della pace al fine di contrastare la violenza generata da tensioni sociali e politiche. Tema anch’esso non nuovo a Caritas Libano su cui da molti anni vi è un impegno di sensibilizzazione e formazione dei giovani e che ora più che mai sarà necessario proseguire e potenziare.


CONTINUA LA RACCOLTA FONDI PER L’EMERGENZA LIBANO

 Riferimenti bancari per “Emergenza Libano” intestati a Diocesi di Belluno-Feltre – Caritas diocesana :

  • Conto corrente postale: IT57K0760111900000037921327
  • Unicredit Banca: IT10C0200811910000003490760
  • Banca Intesa San Paolo: IT86P0306909606100000143821