Come ogni famiglia, anche una comunità parrocchiale riconosce nella chiesa “la sua casa”. Dal 12 febbraio ormai la parrocchia di Valle di Cadore non può accedervi, perché l’ordinanza del sindaco Marianna Hofer ha dichiarato inaccessibile il sito e non praticabile la chiesa che resta chiusa al culto. Questo a seguito del riattivarsi di un movimento franoso, che compromette la stabilità dello sperone, su cui l’imponente chiesa è stata costruita: come ha spiegato a suo tempo il Sindaco, «le ingenti piogge dell’ultimo periodo hanno impresso un’accelerazione al movimento e per questo, innanzitutto a scopo precauzionale, abbiamo interdetto l’area della chiesa, ma al momento la situazione resta sotto controllo».
Il disagio per l’interdizione si è fatto più sensibile durante le celebrazioni pasquali. Per questo, poco prima della Veglia pasquale, il Vescovo ha fatto pervenire alla comunità parrocchiale una lettera, in cui ha manifestato la propria vicinanza ai fedeli e al parroco don Giuseppe Bortolas, che non hanno potuto «celebrare i riti del Triduo pasquale e della Pasqua nella propria amata chiesa parrocchiale».
Non manca la rassicurazione del Vescovo: la diocesi darà tutto il suo supporto per «far fronte alla seria situazione che si è creata». Insieme alle Istituzioni preposte, «si sta facendo il possibile per capire realisticamente quanto sia compromessa la stabilità dell’edificio e la sicurezza di tutto il sito» e per valutare le «ipotesi di possibile intervento» e per «mettere in sicurezza i tanti beni culturali ecclesiastici di cui la chiesa è dotata».
Nell’augurio pasquale, il Vescovo ha aggiunto un incoraggiamento a manifestare «unità di fede e di speranza nelle celebrazioni di questa Pasqua», anche se si sono dovute tenere fuori della chiesa parrocchiale. [DF]