Già parroco di San Pietro di Cadore

In morte di don Pietro Da Gai

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È morto ieri sera (11 febbraio) a casa «Padre Kolbe» don Pietro Da Gai. Aveva ottantanove anni. Era nato a Laste, in comune di Rocca Pietore, il 4 gennaio 1929 e il suo nome compare tra i quattordici sacerdoti ordinati dal vescovo Gioacchino Muccin il 5 luglio 1953.

All’inizio del suo ministero fu per quattro anni di sacerdozio a Lamosano, come vicario cooperatore, fino al 1957; poi altri sette a Zoppè di Cadore, come parroco. Dal 1964 fino al 2001 era stato parroco di San Pietro di Cadore: negli anni Ottanta e Novanta apparve spesso accanto al campione olimpico, suo parrocchiano, Maurilio De Zolt, le cui vittorie nello sci da fondo festeggiava e faceva festeggiare con tutta la comunità. Fu “catturato” dalle telecamere anche nei soggiorni estivi di Giovanni Paolo II in Cadore, dal 1987 in poi. Conoscitore della montagna e dei suoi sentieri, sapeva indovinare e intercettare i percorsi del Papa… Don Pietro Da Gai però non era un uomo mediatico o in cerca di visibilità: buono e semplice, visse un ministero concreto, con la preghiera, le celebrazioni, il contatto con la gente.

Ritiratosi dal ministero in Comelico, venne quindi ad abitare a Funes di Lamosano, in quella parrocchia dove aveva iniziato la sua esperienza di prete. In quella Conca si era reso disponibile, finché la salute glielo aveva concesso, ad aiutare i parroci per qualche celebrazione, a Sitran o altrove. Negli ultimi mesi, con l’aumentare degli acciacchi legati all’età, era stato ricoverato a casa “Padre Kolbe” di Pedavena. I funerali saranno celebrati dal vescovo Renato mercoledì 14 febbraio alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale di Lamosano; la salma di don Pietro proseguirà quindi per la sepoltura a Cles (Trento).