Giovedì 6 giugno scorso, presso il Santuario del Nevegal, si è tenuta l’annuale assemblea del presbiterio, occasione per crescere e maturare nella comunione vicendevole, ma anche per riflettere circa il cammino che la nostra Chiesa diocesana sta vivendo. Un’ottantina abbondante i sacerdoti, dai più giovani (compreso l’ultimo ordinato, nel 2018) ai confratelli più anziani, vari dei quali proprio quest’anno stanno ricordando il cinquantesimo della loro ordinazione. L’assemblea ha avuto inizio con la preghiera in chiesa, guidata dalla Liturgia delle Ore che è patrimonio di una Chiesa orante e nella meditazione sul brano evangelico del giorno proprio da uno dei confratelli “giubilanti”, don Dario Fontana, che attualmente svolge il proprio ministero a Livinallongo. Interessanti le sottolineature proposte ai confratelli riuniti insieme al vescovo Renato, con una provocazione conclusiva. Il brano evangelico si soffermava sullo stile della testimonianza che è quello dell’amore. E da qui don Dario si è rivolto ai confratelli, chiedendosi: se queste sono le indicazioni che vengono da Gesù stesso, dove sono le priorità, dove lo stile del nostro ministero?
Terminato il tempo di preghiera e dopo il saluto introduttivo del Vescovo, è seguito il corposo intervento di don Gottfried Ugolini, del presbiterio di Bolzano-Bressanone, membro del Servizio Nazionale di Tutela dei Minori e degli adulti vulnerabili, di cui è delegato pure a livello regionale dalla Conferenza Triveneta. La riflessione in merito a questa delicata e sofferta tematica nella Chiesa, sta certamente avendo luogo grazie all’impulso dato dall’attuale pontefice, ma è partita ben prima. Don Ugolini, con la competenza che gli è propria, ha più volte ribadito come la tutela dei minori abbia una valenza evangelica, oltre che un tratto etico e vocazionale del ministero sacerdotale. Ecco quindi come il sacerdote, il parroco, il confessore non possono esimersi dall’affrontare la tematica, pur così delicata e sofferta, troppo spesso alla ribalta delle cronache con giudizi inappellabili senza che vi sia un’accurata, delicata e competente valutazione. Il giudizio affrettato, specie nei confronti di chi ha ruoli educativi “esposti”, è un danno in ogni sua forma. Nella relazione, forte è stata la testimonianza di una donna abusata, offrendo così alcuni spunti di riflessione per i sacerdoti presenti. In questo contesto, il Vescovo ha comunicato al presbiterio la referente diocesana dell’equipe che sarà chiamata ad operare in questa direzione, promuovendo un’azione preventiva e formativa.
Dopo la pausa, che ha offerto ai preti l’occasione di un saluto fraterno ed uno scambio, ha avuto luogo un breve confronto con alcuni quesiti posti al relatore ed infine l’assemblea si è conclusa con il canto del Regina Caeli e il pranzo, segno di un’umanità che si cerca, si riconosce nell’unico ministero, con lo sguardo rivolto costantemente a Cristo e all’annuncio evangelico nell’amore alla Chiesa.
don Fabiano Del Favero
Il pomeriggio di giovedì 6 giugno, dopo l’Assemblea del presbiterio, si è tenuto l’incontro dei pro-vicari foranei con il Vescovo e il vicario generale, conclusivo del cammino di quest’anno pastorale. Il tema unico del pomeriggio è stato un confronto su come sta procedendo l’impostazione del progetto di intensificare la collaborazione fra parrocchie. In alcune delle sei convergenze foraniali della diocesi si è già tenuto l’incontro del coordinamento (con parroci e vicepresidenti dei Consigli pastorali parrocchiali) per presentare questo cammino da compiere, in altre lo si terrà al massimo in autunno. Si cercherà a ogni livello di favorire questa prospettiva e di trovare tutte le occasioni, le circostanze, le modalità perché le parrocchie lavorino e vivano di più assieme, in particolare attraverso l’aiuto dei Consigli pastorali parrocchiali. Il Vescovo ha proposto, con l’approvazione di tutti, che si continui per un anno la sperimentazione delle attuali sei convergenze foraniali, in modo da arrivare nel frattempo a una più chiara definizione dei raggruppamenti di parrocchie e a favorire ulteriormente la mentalità sinodale del “camminare e operare insieme”. Sul tema delle collaborazioni verterà anche la parte principale degli Orientamenti pastorali che il vescovo preparerà con il Consiglio pastorale diocesano e che saranno diffusi durante l’estate.
don Alvise Costa