L’11 agosto scorso, le cinque parrocchie del Pói (Frassené, Gosaldo, Rivamonte, Tiser e Voltago) hanno vissuto insieme la loro giornata giubilare a Frassené, nello stesso luogo dove nel 2016 ha preso avvio il cammino unitario delle cinque comunità. Anche la data non è stata scelta a caso: l’11 agosto del 1968 veniva dedicata la chiesa parrocchiale di Frassenè, in una solenne celebrazione presieduta da Albino Luciani, allora vescovo di Vittorio Veneto e futuro papa Giovanni Paolo I.
Per l’occasione, il paese si è vestito a festa. Dalla piazza e da vari punti di Frassenè sono partite tre processioni di fedeli che, passo dopo passo, recitando alcuni salmi o pregando in silenzio, hanno raggiunto la chiesa antica. Una volta riuniti, i pellegrini sono stati accolti dal parroco, che ha concluso il pellegrinaggio verso la chiesa parrocchiale guidando il canto delle litanie dei Santi delle nostre parrocchie. Giunti davanti alla porta della chiesa – divenuta per la circostanza Porta Santa – il parroco ha bussato ed è entrato seguito da tutti i presenti, che hanno poi preso posto per la celebrazione dell’Eucaristia.
La Messa solenne è stata concelebrata da don Giampaolo Gnech, sacerdote venezuelano con origini paterne a Rivamonte, che si è unito alla comunità dei suoi avi per questa importante giornata. L’inno del Giubileo, gli altri canti e le letture, accompagnati da un’atmosfera di profonda partecipazione, hanno reso l’appuntamento particolarmente significativo per tutti i fedeli.
Al termine, unanime è stato il ringraziamento per tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita della giornata: dalla preparazione della chiesa all’animazione della celebrazione, fino al lavoro dei volontari dietro le quinte. Un segno, questo, che il cammino giubilare non è soltanto un tema spirituale, ma un’esperienza concreta di fraternità e di unità tra comunità diverse, capaci di ritrovarsi insieme per guardare avanti con speranza.
Luca Magro