A cura di don Renzo Roncada (Domenica di Pentecoste - Anno B)

La fede non può essere un part-time

Il cristianesimo non è un sistema o un rituale, ma una storia e una vita

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Per il nostro mondo moderno, la solennità della Pentecoste è una festa difficile da capire perché siamo troppo convinti delle nostre certezze e perciò incapaci di lasciarci guidare dal mistero dello Spirito. Eppure la stessa vita di Cristo è stata guidata dallo Spirito. Noi cristiani abbiamo perso per strada, o meglio abbiamo volutamente dimenticato il bagaglio di fede donatoci da Cristo.

Oggi, nell’anniversario della nascita della Chiesa, è bene riprendere in mano il Vangelo e ci accorgeremo che tutta la vita di Gesù è sotto l’azione dello Spirito: nella nascita troviamo lo Spirito, lo ritroviamo al suo battesimo, lo stesso Spirito muove Gesù all’annuncio della buona novella e guida i suoi passi nei tre anni di predicazione.

Oggi, festa della Pentecoste, lo Spirito Santo, primo dono di Gesù ai credenti, si impadronisce degli apostoli e li spinge, come ha fatto con Gesù, verso la missione. Papa Francesco ha ribadito forte questo concetto: “No ai cristiani da salotto che hanno paura di testimoniare. La fede non può essere un part-time, siamo sempre, tutti missionari”. La seconda lettura ci ricorda che abbiamo ricevuto uno Spirito di vita, uno Spirito di forza, uno Spirito di coraggio. La sequenza, l’inno allo Spirito prima del Vangelo, parla di calore, di fuoco. Dunque, Dio non è un tranquillante. È evidente, quindi, l’importanza di questa potenza di amore, che non è disquisizione filosofica, ma la terza reale persona della Santissima Trinità.

Ci dice la prima lettura: «Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi». Se questo è successo, è perché dentro di loro agiva una forza superiore, quella forza che li ha spinti a predicare in tutto il mondo.

Con l’avvento dello Spirito Santo è cominciato davvero un nuovo corso della storia che dopo oltre venti secoli non è ancora invecchiato. Oggi la Chiesa, guidata da un intrepido papa, sta vivendo una nuova Pentecoste, soprattutto di fedeltà e di coraggio. Quel coraggio che hanno avuto gli apostoli di morire tutti martiri. Quel coraggio che hanno i cristiani perseguitati e uccisi nella nostra epoca che abbiamo il coraggio di chiamare “civile!”.

È proprio per questo coraggio, infuso dallo Spirito, che la Chiesa, iniziata con dodici spauriti apostoli, si è andata via via sviluppando e riceve oggi nuova forza per rivitalizzare i nostri paesi che ne hanno urgente bisogno, avendo abbandonato tanti princìpi cristiani. Il grande scrittore François Mauriac, premio nobel per la letteratura, diceva: «Il cristianesimo non è un sistema o un rituale, ma una storia e una vita». Oggi può e deve essere la nostra storia, la nostra vita.

Chiediamo allo Spirito che il Vangelo penetri di nuovo nella nostra vita e che la nostra vita penetri di nuovo nel Vangelo.