Una celebrazione inedita del mistero pasquale

La Pasqua di Cristo, dono per l’umanità

Una realtà essenziale oltre l'amata forma tradizionale

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Il periodo chiamato dalla comunità cristiana “Settimana Santa” è sicuramente uno dei più cari al popolo di Dio. L’intensità sul piano celebrativo dei giorni che vanno dalla domenica delle Palme alla domenica di Pasqua è sicuramente la più attesa, vissuta e amata dalle comunità cristiane.

Centralità della Pasqua nell’anno liturgico

Il documento conciliare sulla Liturgia, Sacrosanctum Concilium, presentando il senso dell’Anno liturgico lo fa richiamando la centralità della Pasqua. Una Pasqua ricordata sia come settimanale, la domenica, che come annuale, il Triduo e il Tempo Pasquale. Ecco le parole del documento al n. 102: «La santa madre Chiesa considera suo dovere celebrare l’opera salvifica del suo sposo divino mediante una commemorazione sacra, in giorni determinati nel corso dell’anno. Ogni settimana, nel giorno a cui ha dato il nome di domenica, fa memoria della risurrezione del Signore, che essa celebra anche una volta all’anno, unitamente alla sua beata passione, con la grande solennità di Pasqua».

I riti, settimanale e annuale, che le comunità celebrano, rendono presente il mistero centrale per la fede dei cristiani: il Cristo morto e risorto. È una realtà storicamente accaduta nella lontana Palestina, è una realtà che nella fede si espande in ogni luogo fino alla fine dei tempi, è un dono di salvezza e di vita che i cristiani sentono presente attualizzandola nei riti della liturgia.

“Un’inedita Settimana Santa”

«Linee comuni per un’inedita Settimana Santa. Una Pasqua da vivere in casa, in comunione e vicinanza spirituale per il bene e la sicurezza di tutti». Con questo titolo abbiamo letto le prime indicazioni ufficiali dei nostri Vescovi del Nordest di fronte all’impossibilità di vivere comunitariamente e nella tradizionale solennità i giorni della Settimana Santa. L’impossibilità di vivere l’esperienza della Messa, sia domenicale che feriale, ci aveva forse preparati a un’evenienza che si andava concretizzando: nessuna celebrazione comunitaria pasquale. Già il Papa da qualche settimana aveva annunciato questa modalità per le celebrazioni pasquali in San Pietro. I Vescovi italiani avevano poi indicato questo “sacrificio” e questo limite celebrativo, come ascolto della situazione sociale e in obbedienza esemplare alle indicazioni delle autorità preposte al bene comune.

Anche per la nostra Chiesa di Belluno-Feltre sarà così. La Settimana Santa e la Pasqua saranno del tutto originali. Lo dicono anche i più avanti negli anni: «Mai vista una realtà del genere…».

Comunione e vicinanza spirituale

In questo mese, caratterizzato dall’assenza di incontri comunitari, preti e fedeli si sono organizzati per facilitare il più possibile la percezione di questa realtà vera rappresentata dalla “Comunione spirituale”. Sottolineo questa espressione: “facilitare la percezione”, in quanto anche nel passato chi era impossibilitato a partecipare alle celebrazioni (anziani, ammalati o impossibilitati dalle varie situazioni) si sentiva unito spiritualmente alla comunità riunita per il rito liturgico. In tanti paesi, al momento della consacrazione della Messa, venivano dati dei rintocchi di campana come annuncio di un evento che diventava invito alla comunione spirituale. Oggi con le dirette televisive e altre modalità social, questa comunione e vicinanza si materializzano quasi. Lo abbiamo sperimentato a livello nazionale e locale. Oltre alle opportune e quasi obbligate dirette, anche la TV nazionale sente l’opportunità di trasmettere in diretta la santa Messa celebrata ogni mattina in privato dal Papa. A livello diocesano, la domenica abbiamo potuto sentire la comunione con il nostro Vescovo. Altre parrocchie di sono organizzate per trasmissioni locali sule varie piattaforme social al fine di mantenere vivo e percepito il senso della comunità ecclesiale.

In molte famiglie si sono vissuti momenti di “celebrazione” e preghiera familiare. È la chiesa “domestica” cellula essenziale della chiesa locale.

Fede viva e strumenti vari per vivere la Pasqua

La vicinanza e l’incoraggiamento del Vescovo e dei parroci, gli strumenti tecnologici (dirette TV e social), i sussidi cartacei (libretti e foglietti liturgici) che verranno opportunamente fatti pervenire a singoli e famiglie, aiuteranno a sentire “vera e presente” la Pasqua del nostro Signore. L’impossibilità di esprimere modalità care e secolari non priverà cristiani e comunità del percepire il centro della loro fede: il Cristo morto e risorto.

Singoli e famiglie avranno la possibilità di sintonizzarsi, nel modo possibile e opportuno, per vivere gli eventi Pasquali. La Domenica delle Palme segna, come un anticipo, l’evento attualizzato in questa particolare settimana. La partecipazione e l’attenzione saranno poi ancora più vive nel Triduo Pasquale del Signore morto, sepolto e risorto. Ha inizio il Giovedì santo sera con la Messa vespertina nella Cena del Signore. Seguirà con il Venerdì santo, la celebrazione della Passione del Signore (rito liturgico e Via Crucis). Il Sabato Santo sarà giorno di attesa, senza alcuna celebrazione. Culmine è la celebrazione della Pasqua del Signore. La Veglia pasquale nella notte del sabato santo, e la Liturgia del giorno di Pasqua annunceranno ai cristiani e al mondo che Cristo è risorto. Lui è vivo e vicino a ogni persona e non abbandona mai chi si affida a Lui. Così sarà una vera e buona Pasqua.

Giuliano Follin