Il 29 giugno il calendario liturgico della Chiesa cattolica indica la solennità dei santi Petro e Paolo apostoli. Fino al 1977 era giorno festivo anche per il calendario civile. La legge che ha tolto alcune festività infrasettimanali, ha segnato anche questo giorno. Da allora l’appuntamento annuale dedicato a questi santi ha avuto rilevanza solo nel Calendario religioso. Anche la attenzione da parte dei fedeli è molto diminuita. Lo spostamento delle manifestazioni popolari alla domenica ha solo in parte supplito a quel richiamo che la festività infrasettimanale esercitava.
Due santi diversi uniti nella celebrazione liturgica
Le diversità tra i due santi sono note. Origine, cultura, carattere, storia personale, impego apostolico li presentano come due uomini e due apostoli diversissimi. Una sintesi di questa diversità è fatta dal prefazio che la Chiesa proclama nel giorno della festa. Eccone le espressioni proposte «…Oggi ci dai la gioia di celebrare i due santi apostoli: Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo, Paolo, che illuminò le profondità del mistero; il pescatore di Galilea, che costituì la chiesa delle origini con i giusti di Israele, il maestro e dottore, che annunziò la salvezza a tutte le genti. In modi diversi hanno radunato l’unica famiglia di Cristo e, associati alla venerazione del popolo cristiano, condividono la stessa corona di gloria» (Prefazio Messale 3a ed.)
La tradizione che li accomuna nell’anno e nel giorno del loro martirio non ha certezza storica. Il 29 giugno dell’anno 67 d.C. è diventata data simbolo di un martirio che i due Apostoli hanno subito nel periodo delle persecuzioni di Nerone contro i cristiani. Tale data, documentata dalla Depositio martyrum (336) è rimasta fissa fino ad oggi. Sono note le modalità di questo martirio. Crocifissione con la croce capovolta per Pietro; decapitazione per Paolo, cittadino romano. Può essere probabile la scelta della data del 29 giugno in sostituzione di qualche solenne celebrazione pagana. Si parla del ricordo di Romolo e Remo, fondatori di Roma. Pietro e Paolo sono così presentati come i fondatori di una nuova Roma Cristiana.
Testi biblici e preghiere della Chiesa il 29 giugno
I testi biblici giunti fino a noi e utilizzati nella celebrazione liturgica – sia della Messa che della Liturgia delle Ore – ci presentano sufficienti elementi per dare spessore teologico alla venerazione di questi due Santi. La definizione loro data di «baluardi della fede e simboli della Chiesa cattolica nelle sue origini, nella sua storia, nella sua diversificata composizione» è buona sintesi. La testimonianza dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli, insieme ai testi autobiografici delle lettere, danno abbondanza di elementi certi sulle loro vicende sia umane che apostoliche. A qualcuno piacerebbe qualche dettaglio storico, forse per rispondere a curiosità, come è nello stile dei rendiconti giornalistici dei nostri giorni. Ma questo non ci è dato, e sicuramente non è essenziale per cogliere lo spessore della figura apostolica di Pietro e Paolo. Sul piano della storia della Chiesa è da ricordare che il legame con Roma dei due Santi è stato nel 2012 riaffermato da Papa Benedetto XVI che ha dichiarato: «Pietro e Paolo patroni principali della Chiesa di Roma».
La celebrazione liturgica della Messa presenta due formulari. Alla sera del 28 giugno: “Messa vespertina nella vigilia” e per il giorno della festa: “Messa del giorno”.
La devozione nella Chiesa di Belluno-Feltre
La devozione ai Santi Pietro e Paolo ha caratterizzato anche le comunità cristiane della nostra Diocesi. Il nome dato ad alcune parrocchie; l’intitolazione delle chiese parrocchiali o frazionali; la collocazione di dipinti che raffigurano i due santi ne sono, ancora oggi, testimonianza viva e abbondante. Portano il nome di questi santi alcune Parrocchie: Arabba (Pietro e Paolo), Aune, Bolzano (Pietro e Paolo), Facen, Feltre concattedrale, Foen, Lamon, San Pietro di Cadore, Sargnano, Soranzen, Sospirolo (Pietro e Paolo). Tra le chiese intitolate a san Pietro ricordiamo: la concattedrale di Feltre; le parrocchiali di Arabba, Aune, Bolzano Bellunese, Facen, Foen, San Pietro di Cadore, Sargnano, Soranzen, Sospirolo; la chiesa di Lamon e di San Pietro in Belluno. Agordo celebra la sua festa patronale. Alcune manifestazioni popolari in onore dei due Santi (Pietro in particolare) non hanno dimenticato l’origine religiosa dell’evento. Talora, purtroppo, è rimasto solo il nome, come semplice richiamo a un percorso storico dimenticato nel suo principale contenuto. Gli eventi erano espressione della grande venerazione ai Santi Pietro e Paolo.
Giuliano Follin