Sabato 11 ottobre le parrocchie di Tai e Nebbiù hanno celebrato la loro giornata giubilare. È stato un momento di preghiera, di penitenza e di ringraziamento, non solo per l’indulgenza ricevuta, ma anche per la gioia di vivere un anno giubilare che mette al centro un elemento essenziale della cristianità e di cui oggi più che mai sembra esserci bisogno: la speranza.
La celebrazione, invero, è iniziata già il sabato precedente, 4 ottobre, con la giornata penitenziale che ha visto la presenza anche di un confessore straordinario nella chiesa di Tai, che ha permesso di accostarsi al sacramento della riconciliazione e di fare qualche momento di adorazione, in modo da vivere con più consapevolezza il Giubileo. Durante la settimana precedente è stata consegnata a tutte le famiglie una lettera, a nome del Consiglio pastorale, per spiegare il significato e l’importanza del Giubileo che tutta la Chiesa celebra quest’anno.
Il sabato successivo, la comunità si è radunata dietro la farmacia di Tai e a tutti è stata consegnata una conchiglia, simbolo del pellegrino, con il motto del Giubileo 2025, «Pellegrini di speranza». Dopo l’introduzione e la preghiera è iniziato il pellegrinaggio per le vie di Tai.
Con una prima tappa si è voluto ricordare il significato anche penitenziale della celebrazione: ai lati della strada sono state posizionate alcune cassette contenenti dei sassi, ognuno dei quali rappresentava simbolicamente il peccato. I pellegrini ne hanno raccolti uno ciascuno e lo hanno portato per la parte finale del percorso, fino ai piedi del crocifisso, posizionato all’ingresso della chiesa di Tai. Il gesto stava a rappresentare il desiderio di liberarsi del peso del peccato consegnandolo a Gesù che con la Sua morte ha preso su di sé il peccato del mondo.
La seconda tappa sulla gradinata del sagrato è stata caratterizzata dalla rinuncia al male e dall’aspersione. Il parroco don Mariano ha poi portato la croce giubilare all’interno della chiesa. Al seguito i pellegrini che hanno attraversato la porta della chiesa, adornata a festa, dopo aver deposto il sasso ai piedi del crocifisso.
È seguita la Messa giubilare, animata dal coro delle due parrocchie. Nell’omelia il parroco don Mariano ha ricordato che la gioia e la speranza del cristiano vengono dal mettere Cristo al centro della vita. Solo così si può tenere viva la speranza e dare sapore e significato ad una esistenza altrimenti vuota. Infatti, l’essere cristiani significa riporre la propria speranza non in qualcosa, ma in Qualcuno.
Al termine sono state recitati il Padre Nostro, l’Ave Maria e il Gloria al Padre secondo le intenzioni del Papa per poter ricevere l’Indulgenza. La Santa Messa si è conclusa con la benedizione solenne.
La celebrazione è stata ampiamente partecipata e ha permesso a entrambe le comunità di vivere il Giubileo 2025 senza spostarsi molto da casa.