A cura di don Giuliano Follin

La “Via Crucis”

È la pratica devozionale più diffusa con la quale i cristiani venerano la passione del Signore

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Tra le espressioni con le quali i fedeli cristiani venerano la passione del Signore, la più amata e diffusa è la pratica devozionale (“pio esercizio”) definita “Via Crucis”. Nella stragrande maggioranza delle chiese sono collocati 14 quadri che richiamano questo modo di rivivere, con un percorso, l’ultimo tratto della vita di Gesù nella sua passione, morte e sepoltura. Nei programmi quaresimali delle comunità cristiane viene proposta la celebrazione della Via Crucis.

Origine storica

L’attenzione della Chiesa di Gerusalemme ai luoghi della Passione, già nel secondo secolo dopo Cristo, fu il primo nucleo embrionale della Via Crucis. Nei secoli seguenti testimonianze di pellegrini informano di processioni con canti ai diversi luoghi della Passione.

L’elaborazione verso la struttura attuale della pia pratica nasce dal desiderio di riprodurre, non potendosi recare a Gerusalemme, le vicende che avevano segnato la Passione del Signore. Nel XIII secolo è documentato un percorso a Gerusalemme vissuto come un cammino con le diverse tappe (“stationes”) compiute da Gesù dall’arresto alla deposizione nel sepolcro. Dopo diverse variazioni nel numero degli episodi e dell’ordine con i quale erano ricordati, si arrivò, nella prima metà del XVII secolo, alla fissazione delle 14 stazioni (soste) come arrivate fino a noi, nel loro ordine e nella loro definizione.

La struttura attuale della Via Crucis

L’apprezzamento, prima in Spagna e poi in Italia, di questa forma devozionale portò alla realizzazione di un numero rilevante di “Viae Crucis”. Tra i più convinti ed efficaci diffusori fu san Leonardo da Porto Maurizio (morto nel 1751).

Le quattordici “stazioni” della “Via Crucis” arrivata fino a noi come “Tradizionale” sono le seguenti: 1. Gesù è condannato a morte; 2. Gesù è caricato della croce; 3. Gesù cade per la prima volta; 4. Gesù incontra sua Madre; 5. Gesù è aiutato a portare la croce da Simone di Cirene; 6. La Veroni asciuga il volto di Gesù; 7. Gesù cade per la seconda volta; 8. Gesù consola le donne di Gerusalemme; 9. Gesù cade per la terza volta; 10. Gesù è spogliato delle vesti; 11. Gesù è inchiodato sulla croce; 12. Gesù muore in croce; 13. Gesù è deposto dalla croce; 14. Il corpo di Gesù è collocato nel sepolcro.

Il carattere devozionale di alcune delle stazioni tradizionali e l’assenza di episodi riportati dai racconti evangelici, hanno portato a elaborare schemi alternativi a quello tradizionale. Dopo che nel 1991 Giovanni Paolo II utilizzo un nuovo schema per la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo, questo nuovo schema trovò diffusione. Ecco la formulazione proposta con la citazione del brano evangelico alla quale si riferisce. 1. Gesù nell’orto degli ulivi (Marco 14,32-36); 2. Gesù, tradito da Giuda, è arrestato (Marco 14,45-46); 3. Gesù è condannato dal sinedrio (Marco 14,55.60-64); 4. Gesù è rinnegato da Pietro (Marco 14,66-72); 5. Gesù è giudicato da Pilato (Marco 15,14-15); 6.Gesù è flagellato e coronato di spine (Marco 15,17-19); 7. Gesù è caricato della croce (Marco 15,20); 8. Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la croce (Marco 15,21); 9. Gesù incontra le donne di Gerusalemme (Luca 23,27-28); 10. Gesù è crocifisso (Marco 15,24); 11. Gesù promette il suo regno al buon ladrone (Luca 23,39-42;) 12. Gesù in croce, la madre e il discepolo (Giovanni 19,26-27); 13. Gesù muore sulla croce (Marco 15,33-39); 14. Gesù è deposto nel sepolcro (Marco 15,40-46). In questa proposta viene indicata anche una quindicesima stazione: la Risurrezione di Gesù. È evidente che la contemplazione della Passione del Signore non si può fermare alla morte, ma guarda al di là, alla risurrezione. Qualcuno a un’ulteriore stazione preferisce un annuncio nella riflessione finale.

Modalità celebrative della “Via Crucis”

Le modalità celebrative di questa pratica devozionale sono condizionate dal luogo dove viene vissuta. Può essere celebrata nella chiesa grande, seguendo i quadri delle stazioni; può essere vissuta su un percorso (fisso o stabilito al momento) all’esterno, al seguito di una croce; può essere pregata stando al proprio posto contemplando la croce.

Varia la proposta di riflessione e preghiera delle “stazioni”. Generalmente si prevede l’annuncio del titolo, la lettura del brano biblico di riferimento seguito talora una breve riflessione e da una preghiera. Sono opportuni momenti di silenzio.

Per il suo contenuto e lo spirito che lo anima, questo esercizio di pietà cristiana è particolarmente adatto al tempo di Quaresima. Accompagna i venerdì delle comunità cristiane e dei singoli.

Giuliano Follin