La seconda assemblea diocesana per la convergenza foraniale di Ampezzo-Comelico-Cadore si è svolta nel pomeriggio di sabato 12 ottobre presso il cinema S. Giorgio di Domegge. Una sala che, a detta del nostro vescovo, dava un’immagine significativa della convergenza foraniale, qui rappresentata dai componenti dei consigli pastorali e da alcuni operatori parrocchiali.
Il pomeriggio insieme ha avuto inizio con il saluto da parte del vicario generale don Graziano, cui è seguito un momento di preghiera molto intenso. L’accoglienza della Parola di Dio con il passo di Marco sul mandato di Gesù di andare in tutto il mondo a proclamare il Vangelo, come luce che può illuminare ogni vicenda e condizione di vita, ha aperto una riflessione e condivisione delle tante “luci” presenti nelle nostre comunità.
Facendo riferimento anche agli Orientamenti pastorali, è stato sottolineato come spesso vediamo il buio e fatichiamo a vedere queste piccole luci, che comunque ci sono, vanno riconosciute e alimentate. Si tratta di atteggiamenti e desideri, di progetti e scelte, di parole e gesti intrisi di bontà e bellezza. Sono mille le opportunità dove accendere una luce che arreca la gioia del Vangelo.
I vicepresidenti dei consigli pastorali sono stati poi invitati a condividere con l’assemblea una luce presente nella propria comunità rappresentata simbolicamente da una candela che è stata posta vicino al Vangelo. Sono emerse tante iniziative e proposte nel segno della collaborazione tra parrocchie vicine, l’attenzione a costituire organismi e associazioni per tenere vive le piccole comunità, il servizio di tanti che restano nell’ombra, l’entusiasmo e la voglia di fare nonostante i problemi e le difficoltà.
“Una Chiesa in missione nel mondo” il titolo del secondo momento. Papa Francesco, che ha a cuore il tema di una Chiesa missionaria, ha indetto per il mese di ottobre 2019 un mese missionario straordinario sotto lo slogan “Battezzati e inviati”. Per la nostra diocesi una bella luce sono i giovani, che ogni anno vivono un’esperienza di missione in giro per il mondo. La presenza di Andrea di Feltre, con due esperienze di missione, è stata molto importante e significativa. Ascoltare le sue parole, sentire il suo entusiasmo e la sua gratitudine per il periodo trascorso in missione ha fatto molto riflettere. Andrea ha detto di essere partito con “aspettative occidentali”, quali cambiare il mondo, dare il proprio contributo… ma con il tempo si è accorto che era più quello che riceveva di quello che dava. La sua vita ne è uscita arricchita per lo sguardo nuovo che ora ha verso le persone dietro alle quali c’è tutta una storia e soprattutto per aver riallacciato il suo rapporto con Dio.
E’ stato poi proposto un filmato realizzato da Marzia Buzzat, missionaria in Perù, che ha messo in evidenza quanto sia importante il lavoro in équipe, strumento prezioso specialmente per non scoraggiarsi. Occorre partire dalle risorse e dai talenti che ci sono e non dalle difficoltà viste come buchi da riempire.
I presenti sono stati poi invitati a un lavoro di gruppo con la consegna di individuare alcune iniziative e attività pastorali più significative e concrete da realizzare in collaborazione tra parrocchie vicine. I risultati sono stati poi riportati e condivisi in assemblea. Segnalati soprattutto la necessità di riaprire gli oratori e curare la formazione dei giovani, arrivare alle famiglie, curare la formazione liturgica, materiali e percorsi condivisi.
A chiusura del pomeriggio, il vescovo ha sottolineato che ci stiamo dando da fare perché le nostre comunità, che ci hanno dato un mandato, ci stanno a cuore e vogliamo aiutarle ad essere più vive. Lo stile del conoscersi è fondamentale, evitando rivalità e giudizi. L’augurio è che succeda qualcosa nel segno della collaborazione.
Margherita Baldovin