«Da qui a qualche mese daremo il meglio di noi stessi. Sarà un’esperienza bella e gratificante di riconoscimento come insegnante che sta a pieno titolo nella scuola». «Non sarà solo una cornice al quadro… la nostra identità di educatori e insegnanti l’abbiamo formata sul campo, maturata insieme ai ragazzi, dando valore alla nostra disciplina che abbraccia l’allievo in tutto il suo essere e formazione globale». «Il ruolo è un sogno che ci dà sicurezza pratica e giuridica, superando anche il pregiudizio che l’Ora di religione ha sperimentato in questi anni».
A parlare sono alcuni gli insegnanti di Religione cattolica in un dialogo a cuore aperto, all’indomani dell’uscita delle procedure riferite al bando di concorso straordinario per l’Insegnamento della religione cattolica (al quale seguiranno le procedure per il concorso ordinario a copertura del 30% dei posti vacanti), che li vedrà protagonisti della prova d’esame indetta dal Ministero dell’Istruzione e del merito, la quale si svolgerà con tutta probabilità nel mese di settembre.
Dopo oltre vent’anni dal primo e unico concorso ministeriale sostenuto dalla categoria “insegnanti di Religione”, in molti hanno accolto con soddisfazione la pubblicazione del bando e si preparano per la prova orale, mirata ad accertare la preparazione del candidato sulle problematiche educative e la preparazione didattica e metodologica come quadro di riferimento complessivo. Sono esclusi i contenuti specifici dell’insegnamento della religione cattolica.
Mesi estivi di studio finalizzati a coronare un percorso professionale da precari, pur ricco di esperienze significative, anche di compiti di responsabilità amministrative e progettuali assunti da numerosi docenti di Religione nel contesto dei piani di formazione delle scuole di appartenenza. Una sentenza europea contro il precariato lavorativo e l’azione di alcuni sindacati di categoria hanno portato frutto. Un altro passo sarà poi l’individuazione della classe di concorso.
Nella nostra diocesi sono oltre 40 i candidati con i titoli di qualificazione necessari (titoli di studio abilitanti all’Irc stabiliti dall’Intesa CEI-MIUR 2012) e in possesso dei requisiti per partecipare al concorso straordinario (a copertura del 70% dei posti disponibili). Essi hanno chiesto ed ottenuto in questi giorni la certificazione di idoneità all’insegnamento – per Infanzia-Primaria e Secondaria di primo e secondo grado – da parte del Vescovo tramite l’Ufficio Scuola diocesano. In Italia saranno complessivamente circa 4.500 i docenti coinvolti in questo primo appello che hanno maturato almeno 36 mesi di servizio, anche non continuativi. Ciascun candidato può concorrere in un’unica regione nel cui ambito territoriale è situata la sede dell’ordinario diocesano che ha rilasciato la certificazione di idoneità.
Tra gli argomenti di studio e oggetto della prova: la normativa generale per l’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali e con disturbi specifici di apprendimento; linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri e di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e cyberbullismo; la parità scolastica (legge 62/2000).
In bocca al lupo, dunque, a coloro che dal 2 luglio, ultimo giorno valido per la domanda di ammissione al concorso, saranno impegnati nel cammino di realizzazione del loro sogno del ruolo, sempre in favore dei bambini e giovani delle nostre comunità.