Le solennità fissate con la ripresa del Tempo ordinario

Le feste del Signore dopo la Pentecoste

La solennità della santissima Trinità e i testi per la celebrazione

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Con la solennità di Pentecoste si è concluso, per l’anno liturgico, il Tempo pasquale. Il cero pasquale viene riportato vicino al battistero. Sarà utilizzato in occasione del battesimo e sarà collocato a capo della bara in occasione dei funerali cristiani. Dal lunedì seguente alla domenica di Pentecoste riprende il Tempo ordinario dalla settimana indicata, quest’anno, con il numero VIII. Le letture della liturgia della Parola dei giorni feriali sono prese dal lezionario feriale anno dispari.

Solennità del Signore nel tempo ordinario

Nelle domeniche dopo la Pentecoste sono state inserite la solennità della santissima Trinità e la solennità del santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Una terza solennità è stata fissata nel venerdì seguente la domenica chiamata del Corpus Domini, si tratta della solennità del sacratissimo Cuore di Gesù. Una sintesi della storia di queste celebrazioni e alcune indicazioni in relazione ai testi biblici ed eucologici proposti può essere utile per una comprensione più approfondita delle solennità stesse. Mi soffermo sulla prima festività che quest’anno ricorre domenica 30 maggio. In seguito mi soffermerò sulle altre.

La solennità della Santissima Trinità

L’espressione liturgica che celebra questa verità fondamentale della fede cristiana iniziò nel secolo X, si diffuse senza particolari resistenze nel periodo seguente. Fu estesa a tutta la Chiesa latina da papa Giovanni XXII nel 1331. È da ricordare come le Chiese orientali non sentano il bisogno di questa solennità liturgica.

Nei secoli precedenti la fissazione di una sua festa liturgica, questa verità era ben presente nella tradizione liturgica patristica. Era vista nell’insieme della storia della salvezza. Il momento celebrativo-liturgico di questa realtà di salvezza era sempre visto e annunciato con la espressione «dal Padre al Figlio nello Spirito Santo».

La formulazione della verità della fede riguardo alla Trinità con il simbolo apostolico viene fissata da due concili nel secolo IV, dando però forma a una coscienza di fede presente fin nei testi del Nuovo Testamento. Basti pensare alla formula battesimale che conclude il vangelo di Matteo.

Testi biblici ed eucologici per la celebrazione

Il lezionario romano e il messale romano, attualmente in uso, offrono alle comunità e ai singoli fedeli il modo di recepire nell’ascolto della Parola e nell’espressione della preghiera il senso profondo della verità della fede che è alla base della celebrazione liturgica. È da evidenziare il fatto che nel corso di ogni celebrazione liturgica, specie della Messa, il richiamo alla Trinità – Padre, Figlio e Spirito Santo – è frequente in modo numericamente significativo.

Il lezionario offre tre liturgie della Parola nel suo ciclo triennale. L’anno presente, ciclo festivo B, ha la struttura di seguito richiamata. La prima lettura dal libro del Deuteronomio presenta il discorso di Mosè su Dio. È un Dio che entra nella storia della umanità con il popolo che si è scelto. Per ogni ebreo la realtà di Dio è esperienza storica. La seconda lettura, un brano dalla lettera ai Romani, presenta il rapporto con il Padre, in Cristo Gesù, nello Spirito Santo. Nello Spirito ogni cristiano è figlio di Dio, coerede di Cristo. Il Vangelo, brano finale del vangelo di Matteo presenta l’invito di Gesù rivolto ai suoi, di andare a fare tutti suoi discepoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

I testi delle preghiere per la Messa trovano nelle collette particolari spunti e sintesi teologiche. La colletta utilizzabile ogni anno afferma: «O Dio Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero ineffabile della tua vita, fa’ che nella confessione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l’unico Dio in tre persone». La colletta alternativa per il ciclo A si esprime così: «Padre fedele e misericordioso che ci hai rivelato il mistero della tua vita donandoci il Figlio unigenito, e lo Spirito di amore, sostieni la nostra fede e ispiraci sentimenti di pace e di speranza, perché amandoci come fratelli, rendiamo gloria al tuo santo nome». Per il ciclo B (previsto quest’anno): «O Dio santo e misericordioso, che nelle acque del battesimo ci hai resi tuoi figli, ascolta il grido dello Spirito che in noi ti chiama Padre, perché nella obbedienza alla parola del Salvatore, annunciamo la tua salvezza offerta a tutti i popoli». Per il ciclo C: «Padre santo e misericordioso, che nel tuo Figlio ci hai redenti e nello Spirito ci hai santificati, donaci di crescere nella speranza che non delude, perché abiti in noi la tua sapienza».

Giuliano Follin

(continua)