Sono ormai note le tre invocazioni fatte inserire nelle Litanie Lauretane con una lettera del Prefetto della Congregazione vaticana per il Culto e la disciplina dei Sacramenti, ultimo tassello della secolare storia di questa amata preghiera mariana. Desidero richiamare qui di seguito alcuni contenuti teologici presenti nelle nuove espressioni: Mater Misericordiae, Mater Spei e Solacium migrantium. Sono preghiere legate alla attualità della vita. Le prime due espressioni sono già risuonate nei secoli in diverse preghiere della Chiesa. La terza sembra essere un’invocazione più legata all’attualità e all’emergenza che segnano non solo il nostro Paese, ma tante zone del mondo. Le migrazioni, anche se da noi non se ne parla spesso, colpiscono le popolazioni di molte zone della terra.
Fonte delle preghiere liturgiche alla Madonna
Fonte di una riflessione teologica sulla figura della Madonna a livello teologico è data da uno dei libri liturgici presenti in molte sagrestie delle nostre chiese. In ogni caso libro reperibile, nei suoi contenuti, sui siti web. Si tratta del testo “Messe della Beata Vergine Maria – raccolta di formulari secondo l’anno liturgico”. Un libro edito nel 1987. È caratterizzato dalla copertina azzurra. In parallelo è stato pubblicato anche, con lo stesso schema, il testo liturgico “Lezionario per le messe della Beata Vergine Maria”. Scorrendo sia i vari titoli dei formulari proposti (completi di colletta, sulle offerte, prefazio, dopo la comunione), che singole preghiere, i contenuti delle tre citate espressioni emergono spesso nelle espressioni. Qui di seguito richiamerò i prefazi di tre formulari che più fanno riferimento alle richiamate espressioni. La lettura delle altre preghiere (vedi testi sul web) approfondirà ulteriormente il significato dell’invocazione rivolta a Maria Vergine, sia nella sua base teologica che nella sua valenza esistenziale per ogni cristiano.
“Madre della Misericordia”
Dice il prefazione della Messa “Maria Vergine, regina e madre di misericordia” (Messa n. 39, pag.127): «…Nell’eterno consiglio del tuo amore ci hai dato nella beata Vergine Maria la regina clemente, esperta della tua benevolenza, che accoglie quanti nella tribolazione ricorrono a lei; la madre di misericordia, sempre attenta alle invocazioni dei figli, perché ottengano la tua indulgenza e la remissione dei peccati; la dispensatrice di grazia, che interviene incessantemente per noi presso il tuo Figlio, perché soccorra la nostra povertà con la ricchezza della sua grazia, e con la sua potenza sostenga la nostra debolezza».
“Madre della Speranza”
Nel formulario della Messa “Maria Vergine Madre della Santa Speranza” (Messa n. 37, pag.120) viene detto: «È veramente giusto lodarti e ringraziarti è bello inneggiare al tuo nome, perché ci hai dato in Cristo l’autore della salvezza e nella Vergine Maria il modello della beata speranza. L’umile tua serva ripose in te ogni fiducia: attese nella speranza e generò nella fede il Figlio dell’uomo, annunziato dai profeti, e collaborando con ardente carità alla sua opera divenne madre di tutti i viventi. A lei primogenita della redenzione guardano come a un segno di sicura speranza e consolazione quanti si protendono verso la libertà piena, finché splenda glorioso il giorno del Signore…».
“Conforto-aiuto dei Migranti”
Questa invocazione rappresenta un’originalità nella sua identificazione di una categoria di persone bisognose di conforto e di aiuto. Il termine latino “solacium”, che sarà usata con le Litanie formulate in questa lingua, significa, tradotto nella nostra lingua (vedi Dizionario latino-italiano Olivetti) diverse accezioni: consolazione, sollievo, conforto, aiuto, soccorso. Testi specifici di una Messa possono essere letti nel titolo “Maria Vergine Madre della consolazione” e anche “Maria Vergine aiuto dei Cristiani”. Il richiamo dei testi però non è specificamente in riferimento a una situazione di sofferenza come quella evocata nella parola “Migranti”. Si tratta più di una situazione attuale in relazione alla sorte futura definitiva di ogni cristiano: “La partecipazione alla gloria finale”. Il prefazio della Messa “Maria Vergine Madre della Consolazione” dice: «Egli (Cristo) è la consolazione del mondo, che Maria accolse con gioia e diede alla luce nel suo parto verginale. Presso la croce del Figlio patì sofferenze indicibili, da te confortata con la speranza della risurrezione. Unita agli Apostoli nel Cenacolo implorò ardentemente ed attese con fiducia lo Spirito consolatore. E ora assunta in cielo, soccorre e consola con materno amore quanti la invocano fiduciosi in questa valle di lacrime, finché spunterà il giorno glorioso del Signore».
Forse una serie di testi che richiamino l’aiuto concreto materiale, animato dallo spirito di carità-amore-servizio, del quale Maria stessa è stata ed è modello, potrebbe aiutare ad approfondire la nuova invocazione: “Solacium migrantium”. Per ora anche delle opportune è ben articolare espressioni nelle intenzioni nelle preghiere dei fedeli potrebbero preparare la strada a nuovi formulari. Tante espressioni tolte dalla riflessioni di papa Francesco potranno ispirare mente e cuore. Nello sfondo sempre la realtà della Madre di Dio, madre nostra e di tutta l’umanità. Madre in particolare di chi è nella sofferenza e grande difficoltà.
Giuliano Follin