Giovedì 24 gennaio, in occasione della memoria liturgica di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, il vescovo Renato ha celebrato una Santa Messa per tutti gli operatori della comunicazione nella cappella del Centro Giovanni XXIII di Belluno.
All’omelia il Vescovo ha ricordato il rispetto e la dolcezza nell’accostarsi agli altri di San Francesco di Sales, invitando a imitare questi atteggiamenti, come anche la perseveranza di cui si è dimostrato capace il Santo che è un esempio dell’importanza di non mollare, di non cedere, anche di fronte alle difficoltà. Ma san Francesco di Sales – ha continuato il Vescovo – colpisce anche per la sua amabilità, per la sua capacità di amicizia, altri atteggiamenti che è fondamentale riuscire a tradurre nella vita di ogni giorno.
Passando poi a commentare il Vangelo che era appena stato proclamato, il Vescovo ha fatto presente che ciò che è nuovo, che si differenzia dalla tradizione e da ciò che è già stato (come Gesù), può essere compreso solo tramite pensieri e parole nuove che diano ragione di forme e categorie nuove.
L’approccio a Gesù domanda la capacità di cogliere altro, qualcosa di ulteriore, anche di misterioso. Ha spiegato poi il Vescovo: Gesù, che era seguito da tanta gente attirata dai suoi miracoli, era nelle condizioni di imporsi con successo alla folla, ma lui invece si ritira in mare, non vuole che si parli troppo di lui, impone il silenzio sulla verità di se stesso, con scelte che indicano una logica che è diversa da quella che ci si sarebbe attesi, che è oltre, che invita ad aprirsi a una novità che porta in se stessa anche un carico di misteriosità.
Tutto ciò – ha concluso il Vescovo – indica la necessità di una ricerca continua di come esprimere la verità; una ricerca che non è mai compiuta, che è sempre anche oltre quanto riusciamo a dire. Di qui un’inevitabile inquietudine, che è caratteristica del cercare la verità e nella quale è importante cercare di sostenersi a vicenda.
Carlo Arrigoni