Sorprese da internet

Papa Luciani tra i primi dieci “cliccati”

Sul sito www.santiebeati.it

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Un curioso articolo di Marco Birolini, apparso su Avvenire del 3 aprile, ha attirato l’attenzione, soprattutto per lo screenshot che lo accompagnava sulla pagina (immagine). Sul sito www.santiebeati.it il nostro papa Luciani figura incredibilmente tra i primi dieci “cliccati”, in una fila di pagine che raccoglie i profili di oltre diecimila «modelli di vita». Basta scrivere “Giovanni Paolo I” nel riquadro di ricerca e compare la sua pagina.

Il sito di cui parliamo piace, perché permette di spulciare un elenco dei santi del giorno, che solitamente è più nutrito della riga in caratteri minuti del calendario: ce n’è una quindicina ogni giorno. Il sito è interessante perché insieme ai santi e ai beati ufficiali, dà spazio ad altre figure di un cristianesimo vissuto eroicamente, a servi di Dio e a venerabili, a testimoni non riconosciuti ufficialmente, con una non comune attenzione all’Oriente cristiano e alle Chiese della Riforma. Come annota Birolini, «basta cercare la data di un onomastico su Google per finire dritti su uno dei siti più vasti e completi dell’intero panorama cattolico online».

Parlare di santi oggi non è facile perché – soprattutto quando si racconta dell’antichità, ma non solo! – è facile incappare in quelle che oggi chiamerebbero “fake news”, cioè tratti leggendari che sono stati cuciti addosso a figure certamente eroiche. Il curatore del sito, Francesco Diani, si propone invece come un cultore serio, che ha attinto alla monumentale Bibliotheca sanctorum e alle ricerche delle cause di canonizzazione, ha ascoltato anche le segnalazioni di studiosi o di altre persone che lo hanno aiutato a «perfezionare e approfondire le oltre 10mila voci agiografiche, anche senza risparmiare critiche costruttive».

Questo enorme archivio digitale conta ogni mese 450.000 visite, «per un totale di un milione di pagine» visitate. Lo frequentano devoti, ma anche curiosi, che magari vogliono capire chi è il santo di cui portano il nome. E tra di essi sono evidentemente molti coloro che cliccano la pagina di papa Luciani, visto che nella classifica delle consultazioni è finito una riga sopra a… padre Pio da Pietrelcina.

È ben singolare questa vicinanza, visto che nel 1961 il vescovo Luciani manifestava a mons. Bortignon qualche riserva sulla devozione a un frate cappuccino ancora vivente: «A mio debole giudizio il fondo di questa “devozione” ad un uomo buono fin che si vuole, ma vivente, non è sano». E non mancava di censurare come «fenomeni di vero misticismo morboso e patologico» le smanie per il «profumo di padre Pio, percepito da chi era in grazia di Dio e segno della grazia abituale nell’anima». Padre Pio è arrivato prima agli onori degli altari; ora papa Luciani si prende una piccola rivincita sul web. Ma in Paradiso probabilmente sorridono di questi primati.

DF