Domenica 14 dicembre 2025, alle 15, la Cooperativa Sociale Arcobaleno ’86 Onlus inaugurerà la mostra Parola, parole, campane. Presso il Museo dei Sogni di Feltre saranno esposte 504 campane provenienti da 84 Paesi del mondo, insieme alla Campana dell’Italia, realizzata nei mesi scorsi dalla Comunità “Villa San Francesco” di Facen di Pedavena.
La Campana dell’Italia è frutto del lavoro condiviso da ragazzi, educatori, volontari e collaboratori della Comunità, che accoglie minori e giovani in gravi difficoltà familiari e personali. È stata fusa utilizzando bronzo, rame e piombo giunti da tutte le regioni italiane, materiali legati a 121 storie che, simbolicamente, «nella Campana vivranno e parleranno per sempre». Alla realizzazione hanno contribuito anche 107 ragazze e ragazzi – italiani e non – che per cento giorni hanno messo da parte un centesimo al giorno, consegnando complessivamente 10.305 centesimi: una parte è stata fusa nella campana, il resto destinato alle spese di produzione.
Accanto alla Campana dell’Italia sarà esposta una campana «predata»: un manufatto mutilato e fessurato, probabilmente caduto nel 1918 da un carro di truppe austriache, testimonianza della distruzione che colpì molte campane italiane durante la Prima guerra mondiale, quando vennero fuse per realizzare armamenti.
Presenti anche le vicende legate alla guerra, alle deportazioni e ai luoghi simbolo della sofferenza del Novecento, insieme alla Campana dei Caduti di Rovereto.
Sull’iniziativa è stata inviata comunicazione anche al presidente Sergio Mattarella: nella lettera inviata al Quirinale, la Comunità descrive la campana come «il parto» di un impegno collettivo che ha coinvolto ragazzi, operatori e un migliaio di persone in Italia e all’estero, unite dall’idea del suono «che non guarda nessuno, viceversa ama tutti».
La mostra offrirà un percorso attraverso le 121 storie italiane che hanno trovato un segno nella fusione della Campana. Le provenienze sono numerose e appartengono ad ambiti diversi. Dal mondo religioso arrivano i riferimenti a figure come san Francesco d’Assisi, santa Caterina da Siena, don Tonino Bello, mons. Antonio Riboldi, Albino Luciani – Papa Giovanni Paolo I, don Giorgio Ronzoni, don Michele Falabretti, mons. Loris Francesco Capovilla e altri. Non mancano testimonianze legate alla nostra diocesi, come il batacchio della campana della Cattedrale, caduto la sera del 26 agosto 1978 per il lungo scampanio dovuto all’elezione di Albino Luciani, ora Beato. E poi il Concilio Vaticano II, rappresentato da una campanella donata da Paolo VI e dal patriarca Angelo Giuseppe Roncalli.
Sono presenti storie della politica italiana, da Alcide De Gasperi a Tina Anselmi, da Alexander Langer a Felice Dal Sasso. Tra le realtà civili figurano la Nazionale di calcio amputati, la Protezione Civile, le Frecce Tricolori e la Campana del Lavoro, legata alle recenti vicende degli operai della Hydro di Feltre.
Ampio il capitolo dedicato alla cultura: campanelle richiamano Alessandro Manzoni, Ignazio Silone, Carlo Collodi, Mario Rigoni Stern, il Messaggero dei ragazzi e il beato Giacomo Alberione. Nel campo musicale sono presenti omaggi a Giuseppe Verdi, Arturo Toscanini, Nicolò Paganini e Giuseppe De Marzi. Il mondo dei diritti umani è rappresentato attraverso la figura di Antonio Papisca, mentre il volontariato trova spazio grazie ai nomi di Luciano Tavazza, Maria Eletta Martini, Luigi Nervo e Giuseppe Bicocchi.
La memoria delle tragedie italiane ed europee attraversa la sezione dedicata alle calamità: il terremoto del Molise (2002), quello del Belice (1968), il sisma dell’Aquila (2009), della Marsica (1915) e il disastro del Vajont.
Il percorso si estende poi alle realtà educative e sociali, dalla Ruota degli Esposti alla storia delle colonie per l’infanzia, fino all’esperienza della trasmissione Non è mai troppo tardi di Alberto Manzi. Ampia la sezione dedicata alla solidarietà, che tocca figure come don Luigi Nervo, Francesco Canova, don Carlo Gnocchi, don Antonio Mazzi, don Pino Puglisi, Ernesto Olivero, oltre a esperienze di accoglienza e cooperazione come Emmaus Italia, il Banco Alimentare, il Cav, le Misericordie e la campana-luce di Lampedusa realizzata con il legno dei barconi.
Numerose anche le testimonianze dal mondo dello sport, dell’associazionismo, delle amministrazioni pubbliche e delle missioni all’estero. Le campane arrivano inoltre da conventi, monasteri, comunità religiose, oltre che da realtà produttive come la Pontificia Fonderia Marinelli e Banca Etica.
La mostra comprende anche la Campana Pellegrina della Speranza, scolpita in legno di cedro del Libano dai giovani della Comunità e portata in pellegrinaggio in luoghi-simbolo europei come Cracovia, Auschwitz, Varsavia e Amsterdam.
Il direttore Aldo Bertelle sottolinea che ogni campana rappresenta una storia vissuta e condivisa, un frammento di memoria consegnato a un oggetto che, nel suo suono, vuole ricordare persone, vicende e ideali che hanno attraversato l’Italia e il mondo.
L’esposizione resterà aperta fino a Pasqua 2026.
