Presentata l’iniziativa è «Si–nodo verso Roma»

Pronti a partire

Partenza lunedì 6 agosto

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Lunedì mattina si parte verso Roma. Saranno in 124, rappresentativi di tutta la nostra diocesi, vasta e variegata. Li guiderà il vescovo Renato, che condividerà con i giovani l’esperienza della via Francigena, insieme a preti, animatori e religiosi che li hanno preparati a questa esperienza. A Feltre il folto gruppo sarà completo; di qui il trasferimento in pullman fino a San Miniato. L’indomani una prima tappa a piedi fino a Gambassi Terme; poi la tappa più lunga (27 km) fino a Colle Val d’Elsa; poi Monteriggioni e infine Siena; di lì il trasferimento in pullman verso Roma, per unirsi ai giovani di tutte le altre diocesi d’Italia: «Per mille strade, una Chiesa in cammino». L’appuntamento romano sarà coronato dall’incontro con il Papa al Circo Massimo e, l’indomani, dalla Messa in Piazza San Pietro. Sarà la prima volta che papa Francesco incontra così tanti giovani italiani.

Nella conferenza stampa di venerdì 3 giugno, il Vescovo, don Roberto De Nardin (direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile), i coniugi Maria Antonia Zanetti e Gianluca Ferraro (membri della Commissione diocesana di Pastorale giovanile) e Lucia Santomaso hanno illustrato questo programma, ma soprattutto le motivazioni del cammino.

«L’evento – ha tenuto a precisare il Vescovo – non è un’iniziativa isolata, ma unisce la nostra diocesi al cammino delle Chiese italiane e della Chiesa universale, che sta preparando il Sinodo del prossimo autunno, dedicato a giovani, fede e discernimento vocazionale. Un tema che è uscito quasi da sé dal laboratorio avviato dalle due precedenti assisi, dedicate alla famiglia». Questo momento vuole essere nella Chiesa una riscoperta del mondo dei giovani, un loro coinvolgimento a livello universale e diocesano. «C’è molta attesa – continua il Vescovo – come abbiamo evidenziato negli Orientamenti pastorali per il prossimo anno». Lasciarci interpellare dai giovani ci permette di vedere come in poco tempo sia cambiato molto attorno a noi e dentro di noi: essi ci stanno dicendo che molti aspetti della vita di fede non li interpellano più; ci stanno additando qualcosa di nuovo. Secondo don Renato, insomma, il sinodo «aprirà una nuova e bella stagione per la Chiesa».

La volontà di ascoltare i giovani – ha ricordato poi don Roberto – ha attivato una vasta consultazione che, con la collaborazione degli insegnanti di religione delle scuole superiori, ha coinvolto quasi 2.500 giovani. Ne emerge la richiesta di essere coinvolti in una Chiesa che non li giudica, che li accoglie, che mostra loro concretezza e coerenza. «È stata un’esperienza di ascolto, in cui il metodo (l’ascolto) è divenuto contenuto (accoglienza)».

Ed ora il pellegrinaggio verso Roma insieme alle altre diocesi italiane. All’inizio erano state fatte due proposte, una di 60 km e una di 100 km: si è preferita la seconda, perché – chiosa il Vescovo – «i giovani non sono minimalisti». Quanto alle modalità, è chiaro che «il cammino è esperienza spirituale in se stesso; al mattino saranno proposti brevi testi, ma soprattutto domande».

Le premesse sono buone, assicura Lucia, di Fiammoi: «All’inizio ero titubante, ma sono sicura che questa sarà una bella occasione per noi universitari, che per l’assenza dal paese rischiamo di non essere coinvolti nella vita parrocchiale e nei gruppi giovanili. Il ritmo universitario poi non ci lascia tempo per la spiritualità: ecco un’occasione per recuperare, per “fermarsi”… camminando». Aggiunge un interessante auspicio: «Questo sinodo può veramente diventare un ponte con la Chiesa».

E il Vescovo commenta: «Così il Sinodo può essere valorizzato come evento di tutta la Chiesa». E il camminare insieme della prossima settimana – con buona pace dell’etimologia – diventa un sì a un nodo della comunione ecclesiale. [DF]