A cura di don Alessandro Coletti (solennità del Corpus Domini - anno B)

Questo è il mio corpo offerto per voi!

Quando facciamo la comunione, diventiamo “uno con” Dio

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«Prendete! Questo è il mio corpo», «Prendete questo è il mio sangue». È una frase che sentiamo ripetere a ogni Messa; ma fermiamoci. Pensiamoci su: ci crediamo veramente? Di fronte a questa affermazione le possibilità sono solo due: o siamo di fronte al più grande falso della storia dell’umanità, o siamo di fronte alla cosa più preziosa che Dio potesse donarci. Ma ancora di più: o chi ha pronunciato una frase del genere era un pazzo megalomane o era veramente Dio. Pensiamoci: non c’è alternativa! Chi può dire, davanti a un po’ di pane, davanti a un calice di vino: «Questo è il mio corpo/questo è il mio sangue». Un falso clamoroso o la verità più fondamentale della mia vita.

Una decina di anni fa, nei primi mesi del 2011, un vigile urbano di Ancona in pensione sporge denuncia contro il proprio vescovo, mons. Edoardo Menichelli, per abuso della credulità popolare, in quanto sostenitore della dottrina della transustanziazione. Chiede nell’esposto presentato alla procura un esame del DNA per verificare se veramente l’ostia sia carne. Letta la notizia forse ci viene da sorridere. Però quello che dobbiamo fare nostro è la certezza che sull’altare si rende presente Cristo stesso. Gesù non dice questo rappresenta il mio corpo, o questo simboleggia il mio corpo, ma “è” il mio corpo! Dice il Catechismo della Chiesa Cattolica (numero 283): «Transustanziazione significa la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione si attua nella preghiera eucaristica, mediante l’efficacia della parola di Cristo e dell’azione dello Spirito Santo. Tuttavia, le caratteristiche sensibili del pane e del vino, cioè le “specie eucaristiche” rimangono inalterate».

Riscopriamo la bellezza del dono che il Signore ci fa! Riscopriamo la bellezza del vivere la Messa! «Eh, ma io prego anche stando a casa mia…»; «Io prego per conto mio»… Tutte cose vere o possibili, ma solo nella Messa ci nutriamo dello stesso pane, facciamo la Comunione, cioè diventiamo “uno con” Dio. A Messa diventiamo “compagni” nel senso letterale del termine: “cum panis”, coloro che condividono lo stesso pane. Riscopriamo la bellezza della Messa, anche della Messa feriale! Dell’adorazione!

Nella prima metà dell’VIII secolo, a Lanciano, in Abruzzo, un monaco costretto a fuggire dall’Oriente a causa delle persecuzioni sta celebrano Messa. Da qualche tempo però dubita della presenza reale di Cristo nell’Eucaristia…. Al momento della consacrazione l’ostia si trasforma in un pezzo di carne e il vino in sangue che poi si coagula in cinque grumi. Lo stupore è grande tra i fedeli subito le reliquie vengono raccolte ed esposte alla venerazione dei fedeli. Ad ogni Eucaristia assistiamo a un miracolo… Certo, non così appariscente, ma non meno vero. Passano i secoli, arriviamo al 1970…. Dodici secoli sono passati dal miracolo, ma i resti di quella Messa sono ancora lì. Il Vescovo e i frati che custodiscono le reliquie acconsentono allo svolgimento di analisi scientifiche su quelle sostanze. Vengono incaricati due professori ordinari di anatomia che dopo un anno pubblicano i risultati. Quella carne è carne umana, appartiene al miocardio, quindi è la sezione del cuore di un uomo. Il sangue è vero sangue. Le proteine presenti nel sangue sono presenti in modo non molto diverso dal sangue fresco. Il gruppo sanguigno è AB (come quello della Sindone). Nel 2006 nuova perizia da parte del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale): la scienza non riesca a spiegare come sia stato possibile un taglio così sottile con gli strumenti dell’epoca; ancora non si capisce come sia possibile uno stato di conservazione così buono nelle precarie condizioni con le quali sono stati custoditi nei secoli.

Altri eventi simili sono accaduti in tante altre parti in periodi diversi: Ferrara, Bolsena, Cascia, Amsterdam, Siena, Faverney… e la lista potrebbe continuare.

Non siamo obbligati a credere a questi eventi straordinari per essere cristiani; certo siamo di fronte a fatti difficilmente spiegabili… Ma a ogni Messa siamo di fronte a un miracolo, a un fatto portentoso: non appariscente ma straordinario! «Se io incontrassi – diceva il S. Curato d’Ars – un Sacerdote e un Angelo, saluterei prima il Sacerdote, poi l’Angelo… Se non ci fosse il Sacerdote, a nulla gioverebbe la Passione e la Morte di Gesù… A che servirebbe uno scrigno ricolmo d’oro, quando non vi fosse chi lo apre? Il Sacerdote ha le chiavi dei tesori celesti».

Il Signore si offre a noi e noi come rispondiamo?

 

Leggere il mondo con gli occhi della fede…

In questo tempo siamo sommersi di notizie, di dati, di numeri, di percentuali; siamo affamati di notizie per capire se la pandemia sta passando, se il numero dei contagiati cresce o cala, se i vaccinati aumentano secondo le previsioni. Tante notizie che spesso hanno solo l’effetto di farci preoccupare di più… Tante notizie che forse oscurano la notizia più bella e importante; quella che ci potrebbe far stare sereni non solo per un giorno o una settimana ma per sempre, in mezzo ad ogni tempesta: Dio è con noi, Dio si dona a noi, Dio vuole abitare in noi. Avere Cristo in me cambia il modo in cui guarda la realtà e vivo questi tempi complessi?