Nel corso del Trecento la periodicità dell’Anno Santo si andò via via accorciando. Bonifacio VIII aveva stabilito il cadere dell’Anno Santo nell’anno centenario (1300); nel 1343 papa Clemente VI stabilì quale scadenza del giubileo il termine di cinquant’anni; Urbano VI fissò la periodicità di trentatré anni, quanti erano stati gli anni della vita di Cristo, e indisse l’Anno Santo per il 1390.
Stando alla decisione di Urbano VI, il seguente giubileo doveva cadere nell’anno 1423 e quindi nell’anno secolare 1400 non doveva tenersi il giubileo. Ma anche in questo caso furono i fedeli a influire diversamente sulle decisioni del pastore.
Infatti l’approssimarsi dell’anno secolare suscitò la diffusa aspettativa di un giubileo. Attesa forte anche tra i fedeli dei regni obbedienti al papa di Avignone (si ricordi che si era in pieno scisma); costoro tra l’altro nulla avevano saputo dell’anticipazione del giubileo al 1390. Numerosi pellegrini accorsero a Roma da tutta Europa, non seguendo i divieti dei sovrani obbedienti al papa di Avignone.
Da parte sua il papa romano, Bonifacio IX, ancora il 15 marzo 1400 dichiarava che non avrebbe promulgato il giubileo, ma alla fine si arrese davanti all’afflusso dei pellegrini e concesse le indulgenze giubilari, mosso anche dalla considerazione che il giubileo avrebbe rafforzato la sua autorità pontificia a scapito del pontefice di Avignone.
Quando nel 1423 doveva tenersi, secondo l’intervallo di trentatré anni, il nuovo giubileo, lo Scisma era stato ormai ricomposto. Nella città svizzera di Costanza l’11 novembre 1417 era stato eletto papa Oddo Colonna, che prese il nome di Martino V. L’anno 1423 fu importante per il pontefice: convocò un concilio ecumenico a Pavia, che poi continuò i suoi inconcludenti lavori a Siena, e affrontò l’apertura dell’Anno Santo. Sebbene non siano pervenuti i documenti ufficiali della sua convocazione, questo Anno Santo ha una particolarità che lo rende memorabile: per la prima volta si tenne il rito dell’apertura della Porta Santa.
Papa Nicolò V con una bolla del gennaio del 1449 ristabilì l’intervallo di 50 anni tra la celebrazione di un giubileo e un altro e dichiarava che il prossimo giubileo si sarebbe aperto la vigilia di Natale di quell’anno e sarebbe durato per tutto il corso del 1450.
Il pontefice Paolo II, nell’aprile del 1470, stabilì che la celebrazione del giubileo doveva avvenire ogni 25 anni da computare a partire dall’anno 1475 in cui si sarebbe tenuto il prossimo giubileo. Non fu Paolo II ad aprire quel giubileo; ciò spettò al suo successore Sisto IV in quale confermò l’intervallo dei 25 anni e indisse il giubileo per l’anno 1475, da aprirsi alla vigilia di Natale del 1474.
Dal 1475 questa decisione rimase invariata nella Chiesa e così i giubilei si sono stabilmente celebrati ogni 25 anni; con un’unica eccezione. Essa riguarda l’anno 1850: due anni prima, nel corso dei moti del ‘48, Pio IX era fuggito da Roma ed aveva trovato rifugio a Gaeta; l’anno seguente era stata proclamata la Repubblica Romana. Quando Pio IX poté far rientro a Roma, la situazione era tale che prudenza imponeva di non tenere la regolare celebrazione del giubileo. Ciò nonostante, per non privare i fedeli dei benefici spirituali legati al giubileo, Pio IX concesse l’indulgenza plenaria «in forma di giubileo» per la durata della novena della festa dei Santi Pietro e Paolo.
Da più di mezzo millennio la scadenza normale dei giubilei è di 25 anni, ma vi sono stati nell’ultimo secolo anche tre giubilei «straordinari», così chiamati in quanto celebrati fuori, appunto, del ritmo di 25 anni.
Il primo fu voluto da papa Pio XI nel 1933 per celebrare i 1900 anni dalla morte e risurrezione di Gesù e venne perciò detto «Anno Santo della Redenzione»: esso fu aperto domenica 2 aprile 1933 (domenica di Passione) e si concluse il 2 aprile dell’anno seguente (lunedì dell’Angelo).
Il secondo anno santo straordinario fu voluto dal papa san Giovanni Paolo II e fu anche questo convocato quale «Anno Santo della Redenzione»: partendo dal presupposto che Maria aveva 16 anni, come vuole una pia tradizione, quando divenne madre di Gesù, allora nel 1984 ricorrevano i 2.000 anni dal concepimento immacolato e nascita di Maria. Il giubileo durò dal 25 marzo 1983 al 22 aprile 1984.
Il terzo Anno Santo straordinario fu voluto da Papa Francesco, che il 13 marzo 2015 manifestò di volere un giubileo quale celebrazione della Misericordia divina; l’Anno Santo fu aperto l’8 dicembre e si concluse il 20 novembre 2016.
don Claudio Centa
(continua – 5)
Nella foto – Mino da Fiesole, Busto di Papa Paolo II, ca 1470, Roma, Palazzo Venezia. Paolo II (Pietro Barbo, nato a Venezia nel 1417) fissò la periodicità, tutt’ora immutata, dell’Anno Santo. (Foto da: https://vive.cultura.gov.it/it/palazzo-venezia).