«...non c’è giustizia ambientale senza giustizia sociale»

Svolta coraggiosa per una conversione ecologica

Lettera aperta al Presidente Mario Draghi da parte dell’Associazione "Laudato si’"

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Viene qui ripresa, per condivisione e per una maggiore diffusione in diocesi, la lettera aperta a Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei ministri, che l’Associazione “Laudato sii – Un’alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale” ha pubblicato venerdì scorso su Avvenire. L’associazione nasce da una riflessione sull’enciclica Laudato si’ di papa Francesco e da un appello firmato da rappresentanti dell’associazionismo e dei movimenti, credenti e non credenti, impegnati sui temi-cardine dell’ecologia integrale: giustizia climatica, ambientale e sociale, lotta alle povertà e alle disuguaglianze, diritti del lavoro e dei popoli nativi.

 

Illustrissimo Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, abbiamo ascoltato con attenzione e speranza le sue dichiarazioni sulla vocazione ambientalista del nuovo esecutivo e sull’istituzione di un Ministero per la Transizione ecologica. Il suo governo è segnato da un compito storico: mettere a frutto il poco tempo che ci rimane prima che la crisi climatica raggiunga il punto di irreversibilità (tipping point), con il suo corredo di crisi ambientale, pandemica e sociale. Mettere in salvo l’ecosistema che ci ospita, la coesione della nostra comunità, la nostra cultura di solidarietà e democrazia è la sfida a cui diamo il nome, insieme a papa Francesco, di «conversione ecologica».

L’enciclica Laudato si’. Sulla cura della casa comune ci insegna che non c’è giustizia ambientale senza giustizia sociale, e che la nostra casa comune, insieme alle specie che la abitano – di cui noi esseri umani facciamo parte a pieno titolo – viene velocemente trasformata in merce da una «cultura dello scarto» che vede il profitto come fine ultimo. Il diffondersi della pandemia, le immagini delle fosse comuni nei diversi continenti, l’iniqua possibilità di accesso alle cure, ai farmaci e ai vaccini, non hanno fatto che mostrare le estreme implicazioni di questo dato di fatto. Abbiamo apprezzato le vive parole di cordoglio con cui ha iniziato il suo intervento in Senato, strappando l’indifferenza che sembra aver avvolto il discorso sulla tutela della salute pubblica, che deve venire prima dei profitti privati.

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