Il giorno di riferimento è la Pasqua di Risurrezione. Nel Calendario Liturgico della Chiesa romano-latina la Pasqua quest’anno ricorre il giorno 12 aprile 2020. Nel rito liturgico essa viene celebrata nei giorni solenni del Triduo Pasquale: dalla Messa vespertina nella Cena del Signore (Giovedì santo sera) alla sera della Domenica di Risurrezione. Il tempo di preparazione spirituale all’evento celebrativo centrale della fede cristiana è la Quaresima. Il periodo nel quale la Chiesa vive per cinquanta giorni la Pasqua del suo Signore, è il Tempo di Pasqua. La Pentecoste chiude la celebrazione-attualizzazione di questo evento centrale con l’esperienza della effusione del dono dello Spirito Santo. Quest’anno, nel calendario civile sarà domenica 31 maggio 2020. Dal mercoledì delle Ceneri, il 26 febbraio 2020, alla Pentecoste sono novantasei giorni.
Tempo spirituale “favorevole”
L’inizio del tempo liturgico chiamato “Quaresima” è segnato dalla celebrazione liturgica nel corso della quale si inserisce anche il rito dell’imposizione delle Ceneri. Un rito così significativo ed impresso nella mente e nel cuore dei fedeli da dare il nome a quel giorno: “Mercoledì delle Ceneri”. Il calendario generalmente lo segna, la percezione come giorno significativo da vivere in uno stile particolare è diventato esperienza di un gruppo più limitato di cristiani. Più numeroso nel ricordo concettuale di inizio della Quaresima, più ridotto come giorno che inizia un cammino spirituale personale e comunitario. Ritmi di vita sempre uguali ed imposti dalla attuale società, accanto ad una attenzione meno consistente nei confronti della dimensione spirituale, hanno portato a questo appiattimento dei giorni e delle settimane. Anche i giorni di carnevale, riferimento storico alla Quaresima che andrà ad iniziare subito dopo, restano generalmente estranei al tempo che la Chiesa inizia e che propone di vivere.
Prospettiva attuale della Quaresima
Il tempo di Quaresima è stato segnato, nei secoli di vita della chiesa, da aspetti e sottolineature che lo hanno via via caratterizzato. Queste prospettive ne hanno fatto scaturire anche le pratiche religiose e lo stile con i quale i singoli cristiani e le comunità la hanno vissuta. L’ultima lettura di questo tempo, ovviamente in ordine cronologico, è quella proposta dal Concilio Vaticano II.
Nela documento dedicato alla Liturgia Sacrosanctum Concilium, nella sezione “Riforma dell’anno liturgico”, dedica la sua attenzione alla Quaresima (num. 109). Queste sono le indicazioni offerte dal documento. «Il duplice carattere della quaresima – il quale, soprattutto mediante il ricordo o la preparazione al battesimo e mediante la penitenza, invita i fedeli all’ascolto più frequente della parola di Dio e alla preghiera e li dispone così a celebrare il mistero pasquale – sia posto in maggior evidenza tanto nella liturgia quanto nella catechesi liturgica. Perciò: a) si utilizzino più abbondantemente gli elementi battesimali propri della liturgia quaresimale e, se opportuno, se ne riprendano anche altri dall’antica tradizione; b) lo stesso si dica degli elementi penitenziali. Quanto alla catechesi poi, si inculchi nell’animo dei fedeli, insieme con le conseguenze sociali del peccato, quell’aspetto particolare della penitenza che detesta il peccato come offesa di Dio. Né si dimentichi il ruolo della Chiesa nell’azione penitenziale e si solleciti la preghiera per i peccatori».
Il Concilio indica i due aspetti fondamentali della spiritualità della Quaresima: quello battesimale e quello penitenziale. Il primo invita ogni fedele cristiano a prendere coscienza del suo essere battezzato, “rinato dall’acqua e dallo Spirito”. Una dimensione esistenziale che caratterizza la vita, le scelte ed i valori significativi conseguenza alla presa di coscienza di questo dono-sacramento ricevuto. Presa di coscienza per chi si appresta a ricevere il Battesimo (Catecumeni) e riscoperta per chi è stato battezzato da piccolo ed ora sente l’opportunità di una presa di coscienza,
C’è poi la dimensione penitenziale della Quaresima che prima di essere esercizio di penitenza come gesto di sacrificio è atteggiamento del cuore che si converte. Una conversione che supera eventuali allontanamenti dalla strada indicata dal Signore e, soprattutto, dal suo amore.
La notte di Pasqua, la Veglia Pasquale sarà il punto di arrivo, sul piano celebrativo, di questo itinerario battesimale e penitenziale. I quaranta giorni della Quaresima assumono significato e valore in riferimento alla Pasqua. Non sono un tempo fine a sé stesso. Lo afferma il pensiero della Chiesa nella preghiera con la quale si benedicono le Ceneri, segno rituale-penitenziale dell’inizio della Quaresima. Dice la preghiera: «…benedici questi tuoi figli che riceveranno l’austero simbolo delle ceneri, perché, attraverso l’itinerario spirituale della Quaresima, giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio».
(continua)
Giuliano Follin