Il 19 settembre ripartono le lezioni per l’anno accademico 2022-2023

Un nuovo patrono per scienze religiose

Il Seminario di Belluno ospita il polo didattico dell’ISSR: si possono frequentare i corsi tramite la formazione a distanza

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Lunedì 19 settembre riaprono le porte di un’altra scuola, che opera sul territorio bellunese: è l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo I”, che la nostra diocesi promuove insieme alle “sorelle” di Treviso e Vittorio Veneto. La sede è a Treviso, ma il Seminario di Belluno ospita un polo didattico, dove è possibile frequentare i corsi tramite la formazione a distanza, alleggerendo così il carico delle trasferte verso la sede centrale.

L’organico dell’Istituto conta 5 docenti stabili, 39 docenti incaricati e 7 tutor. La nostra comunità diocesana partecipa convintamente con 5 docenti: don Rinaldo Ottone, docente ordinario di filosofia; don Claudio Centa, docente di storia della Chiesa; don Mirko Pozzobon, impegnato nell’insegnamento di esegesi biblica; il prof. Alessio Lavina, docente di metodologia; don Davide Fiocco, insegnante di patrologia, che da quest’anno accademico assume l’incarico di vicedirettore. Inoltre sono dei “nostri” anche 6 tutor, che collaborano per la didattica a distanza: Ugo Chinol, Chiara De March, Katia De Zolt, Monica Mortagna, Daniela Rualta e Sara Soccal.

A Monica – da qualche anno ha completato il percorso accademico e ora insegna religione, collaborando alla vita dell’Istituto – chiediamo una testimonianza. Ci dice: «Questa facoltà permette di accedere a un corso triennale e magistrale che fa acquisire l’idoneità all’insegnamento di religione in tutti i gradi scolastici, dall’infanzia alla secondaria». Monica però tiene a sottolineare come questo percorso sia anche «un prezioso strumento per approfondire la propria fede e le proprie conoscenze sui temi quali la teologia, la filosofia, lo studio biblico o l’etica».

È un aspetto che va sottolineato: l’ISSR non prepara soltanto i futuri insegnanti di religione o quanti si preparano al diaconato permanente. Vuole anche tenere viva in diocesi la cultura teologica, la curiosità per una visione del mondo ispirata alla fede cristiana. Non tanto per essere maestri, ma per essere esploratori e cercatori, secondo l’indicazione che papa Francesco ha suggerito alle facoltà ecclesiastiche nel dicembre 2017: «La gioia della verità esprime il desiderio struggente che rende inquieto il cuore di ogni uomo fin quando non incontra, non abita e non condivide con tutti la Luce di Dio».

Anche il vescovo Renato tiene a sottolineare: «L’investimento in attività teologiche – per noi in particolare per l’Istituto Giovanni Paolo I – è innanzitutto motivato dalla consapevolezza che il nostro vissuto di Chiesa per se stesso è anche un “laboratorio teologico” e ha bisogno di una struttura dove sia tenuta viva e disponibile la riflessione teologica che non può mai staccarsi dalla vita delle comunità ecclesiali e dalle problematiche che esse incontrano». Inoltre – aggiunge il Vescovo – «c’è un bisogno molto avvertito di formazione perché oggi la credibilità della proposta di fede cristiana non può rimanere alla superficie delle condizioni odierne di vita e non può neppure fuggire dalle sfide culturali di oggi così nuove e così radicali. È un atto un profondo cambiamento delle condizioni di vita».

«Ma è impegnativo?», chiediamo ancora a Monica. Lo ammette, ma osserva: «I corsi serali permettono a chi frequenta di incastrare anche gli impegni famigliari o lavorativi ed inoltre di inserirsi nel mondo della scuola attraverso qualche incarico come supplente. Insomma, è il caso di non perdere questa opportunità che il nostro territorio propone».

Le lezioni sono iniziate! Per avere altre informazioni, si può consultare il sito, oppure si può contattare la segreteria (polobelluno@issrgp1.it). Chiediamo un’impressione al nuovo vicedirettore, che dice: «L’Istituto è dedicato a Giovanni Paolo I, che da “eponimo” è ora diventato ufficialmente patrono. Poiché egli aveva certamente a cuore la cultura teologica, possiamo sperare che ci guarderà con simpatia».