Al cuore della partecipazione

Un richiamo che non ci lascia indifferenti

Verso Trieste: il vescovo Renato presenta alla stampa l’appuntamento di Sedico

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Una conferenza stampa per annunciare in grande stile l’evento di Sedico del prossimo 11 maggio quella che ha organizzato oggi la Chiesa di Belluno e Feltre e che ha visto la partecipazione del vescovo, Renato Marangoni.

Una giornata verso Trieste, intesa non solo come in  preparazione delle Settimane Sociali 2024 ma in continuità con quello spirito che ha mosso l’intera Chiesa italiana ad immaginare e organizzare le giornate triestine del prossimo luglio, chiamando i cattolici a rimboccarsi le maniche e a partecipare attivamente.

«Negli anni 60 la Chiesa ha dato una svolta al suo percorso a livello mondiale con il Concilio vaticano II – ha ricordato il vescovo di Belluno e Feltre, nel corso del suo intervento – i padri conciliari l’avevano chiamata actuosa participatio, un cambiamento radicale anche nella celebrazione della liturgia ma un cambio radicale di orientamento che si fonda su una partecipazione davvero attiva. Credo ci sia questa consapevolezza alla radice anche di tutto il percorso fatto in questi anni e delle Settimane Sociali, fino ad oggi».

Un’eredità che, come ha ricordato mons. Renato Marangoni, durante l’ultima edizione delle Settimane tenutasi a Taranto ha espresso con forza l’urgenza – quel grido di cui parla spesso papa Francesco – di prendersi cura della casa comune.

«Io ho vissuto parzialmente la settimana sociale 2021 di Taranto – racconta Anna Olivier che con Rosa Braut, Gianluca Salmaso e il vescovo Renato Marangoni rappresenterà la diocesi alle Settimane Sociali di Trieste – È stato un percorso che anche in quell’occasione ci ha spinti sul territorio a cercare le buone pratiche, con l’idea però di coinvolgere chiunque perché, alla fine, i cattolici non devono essere un gruppo chiuso ma un mondo aperto che si interseca con qualsiasi altra realtà. Ricordo sempre come San Scalabrini diceva che voleva mettere insieme tutti gli uomini di buona volontà, e quello è l’obiettivo. Grazie a questo percorso di ricerca delle buone pratiche abbiamo un po’ un po’ aperto gli orizzonti e ci siamo resi conto di tante cose belle e buone di cui magari ci si rende conto solo se le si va a cercare».

«Nelle scorse settimane, invece, ho partecipato direttamente alla preparazione riservata ai giovani – ha spiegato Gianluca Salmaso – una due giorni romana davvero arricchente, formativa, nella misura in cui ho potuto confrontarmi con ragazzi, ragazze e realtà che sono lontane geograficamente in cui però ho ritrovato non solo valori comuni ma anche una sensibilità profonda, radicata e una voglia di impegnarsi non scontata. Una gran voglia di mettersi in gioco, insomma, e affrontare tematiche spinose di quello che è lo stare, il vivere insieme, di quelle che sono le sfide che ci attendono nel prossimo futuro. È veramente un clima autenticamente positivo quello in cui mi sono trovato immerso, un’esperienza rara soprattutto per chi come me fa il giornalista ed è sempre più assuefatto alle brutte notizie».

«In questi giorni poi la democrazia torna anche protagonista complice il rinnovo delle amministrazioni localie non solo ma è come se quel legame si fosse sfilacciato, forse non sappiamo più che cosa intendiamo per democrazia? – si è poi chiesto il Vescovo – Io sento che questa è la vera questione: ritrovare le ragioni della democrazia, l’ispirazione della democrazia e che questo è il vero e grande problema di una partecipazione di popolo. Non è possibile che la società civile, che la cittadinanza come la viviamo, sia soltanto intesa attraverso certi giochi e logiche di tipo politico. La società civile è molto di più, è molto ricca e implica il volontariato, l’associazionismo e anche la presenza della Chiesa può dire qualcosa, perché è una presenza capillare fatta di comunità che si stanno interrogando, mettendo in discussione».

Un richiamo forte, quello di mons. Marangoni, che verrà ripreso a Sedico all’interno del convegno Verso nuove forme di partecipazione – in preparazione della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani di Trieste che vedrà confrontarsi due docenti universitari del calibro di Luca Grion e Luigi Gui, capaci di porre le dinamiche mai banali della partecipazione ad un piano di confronto aperto davvero a tutti, come nello spirito delle Settimane Sociali.

«Oltre al convegno abbiamo pensato di realizzare una Piazza delle buone pratiche. – ha spiegato, invece, Stefano Perale, direttore dell’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro – Saranno presenti una ventina di buone pratiche ma sarebbe stato più bello scrivere Piazza delle Buone Notizie (nel senso che le esperienze che verranno presentate in questa piazza e poi nel pomeriggio avranno anche degli spazi tutti per loro dove raccontarsi) sono proprio delle buone notizie di partecipazione. Non sono buone notizie ecclesiali, non sono buone notizie di chiesa, insomma, ma sono buone notizie in cui la popolazione, la cittadinanza, le persone che vivono il nostro territorio hanno studiato, ipotizzato e realizzato. Non sono solo belle idee ma sono cose concrete che già ci sono sul nostro territorio».

Sedico, insomma, si candida ad essere e a far vivere una versione in scala ridotta di ciò che sarà Trieste. «Tutto questo è su quest’onda di entusiasmo di una chiesa che si mette a servizio ma si fa anche accogliere – ha concluso Perale – non siamo soltanto noi che accogliamo ma ci facciamo accogliere e penso che questo sia quello su cui Papa Francesco insiste molto molto quando dice che dobbiamo andare nelle periferie e fare in modo tale da non proporre eventi ma organizzare dei processi, avviare dei processi che ci permettano di essere in cammino e camminare insieme agli altri».

Gianluca Salmaso