“Giubigal”: un titolo che si racchiude due parole quasi come una cerniera. Innanzitutto un evento – il Giubileo – che riempie di particolare significatività il tempo che la Chiesa sta vivendo in questo anno; poi un luogo – il santuario del Nevegal – significativamente posto a confine tra le montagne e la pianura, tra due Chiese particolari, Belluno-Feltre e Vittorio Veneto, unite nel condividere lo stesso cammino. E di questo specie di neologismo il soggetto è il mondo dei giovani, espressione viva di una ricerca di speranza e di strade di futuro ancora inedite.
Con tali presupposti si è svolto nel pomeriggio di domenica 6 luglio l’incontro promosso dagli uffici di pastorale giovanile delle due diocesi sorelle, già coinvolte insieme a Venezia nel significativo cammino “Beatoyou”, svoltosi a settembre di tre anni fa in occasione della beatificazione di Giovanni Paolo I.
In questo Anno santo l’evento rivolto ai giovani porterà a Roma fra meno di un mese migliaia di partecipanti, soprattutto dall’Italia e dall’Europa: oltre 400 scenderanno da Vittorio direttamente nella Città eterna il prossimo lunedì 28 per vivere gli appuntamenti lì organizzati fino alla Messa che papa Leone celebrerà domenica 3 agosto a Torvergata.
Saranno invece 50 i pellegrini che dalle vallate bellunesi raggiungeranno l’Urbe per la medesima meta, dopo aver percorso a piedi in quattro giorni i circa 120 chilometri che separano Assisi da Greccio.
Una discreta percentuale di tutti questi giovani – circa ottanta di Vittorio e venti di Belluno-Feltre – hanno dunque aderito all’invito a ritrovarsi prima e condividere insieme il senso di questa prossima esperienza.
L’intento nasce infatti – come ha affermato all’inizio dell’incontro il direttore dell’Ufficio di pastorale ospitante, don Sandro De Gasperi – dalla consapevolezza che «la vita cristiana è un cammino, che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza». Ecco allora che il primo atto di questo pomeriggio è stato simbolicamente vissuto nel mettersi in movimento verso il Santuario, intessendo già così i primi passi di una condivisione che si è approfondita attraverso il lavoro successivo a piccoli gruppi.
A partire da spunti comuni a tutti, si è infatti intessuta una rete di racconti e considerazioni personali, tanto più arricchenti quanto più messi in reciproca connessione. E i frutti sono stati le intenzioni di preghiera portate alla celebrazione eucaristica delle 18, centro di questo evento di preparazione al Giubileo.
Anche qui un aspetto è degno di nota. Oltre alla presenza del vescovo Renato e di alcuni presbiteri di entrambe le diocesi, è stata significativa la presenza del nuovo pastore della Chiesa vittoriese, monsignor Riccardo Battocchio che, ad appena quaranta giorni dalla sua ordinazione, è intervenuto presiedendo la santa Messa e incontrando per la prima volta di persona molti dei “suoi” giovani”.
«In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa». Nella sua omelia, a commento della pagina di vangelo proposta dalla liturgia, monsignor Battocchio ha correlato l’immagine della “casa” all’interiorità della vita di ciascuno e ha evidenziato come la vicinanza del Regno di Dio, cuore dell’annuncio missionario, sia buona notizia che coinvolge tutti nel fare dell’esistenza un dono d’amore.
Erredienne
- I vescovi di Vittorio Veneto e di Belluno-Feltre con i giovani sul Nevegal
- Un momento dell’incontro nel Santuario