A cura di don Giorgio Lise (solennità dell’Immacolata Concezione di Maria)

Una donna perfettamente riuscita

Maria Immacolata ci fa comprendere quanto è preziosa e consolante la presenza in noi della vita divina

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Maria, la Madre di Gesù, è la sola donna – anzi la sola creatura – perfettamente riuscita. È colei che ci dice ascoltarla in modo da essere beati (in quello che la Sapienza, nella prima lettura di oggi, dice di sé, vediamo Maria). E perciò ciascuno di noi si realizza pienamente nella misura in cui, non dico “riesce a configurarsi a questo modello”, ma almeno nella misura in cui riesce a discostarsene il meno possibile.

Non è tuttavia che Maria non appartenga per questo alla nostra famiglia umana, che è famiglia di peccatori, ma è stata così amata da Dio da essere ricolma dello splendore divino fin dal suo concepimento. Per questo la festa odierna è carica di gioia, perché l’umanità che conosce sempre rovinose sconfitte da parte delle forze del male, può in Maria contemplare – per così dire – l’aurora della sua vittoria e dunque la rinascita di ogni speranza. Cogliamo allora due lezioni per la nostra vita cristiana.

1. Maria immacolata ci fa anzitutto capire quanto deve essere cosa disgustosa e triste il peccato agli occhi di Dio, se Egli non ha permesso per la Madre del suo Figlio alcun contatto – anche minimo – con la fiumana di male che da sempre inonda il mondo e l’uomo. Egli, che non ha preservato Maria dalla povertà, dall’umiliazione, dalla sofferenza, l’ha preservata però dalla colpa. Perché ai suoi occhi non c’è miseria, non c’è sventura paragonabile a questa. Ecco, noi abbiamo bisogno che questa certezza ci sia energicamente richiamata e la festa di oggi può essere una buona occasione.

Al tempo stesso Maria Immacolata ci fa comprendere quanto, invece, è preziosa e consolante la presenza in noi della vita divina, della grazia che ci viene donata nel Battesimo, sviluppata dai sacramenti, accresciuta con la carità, alimentata dalla preghiera. Quella pienezza di grazia di cui Maria è stata rivestita fin dal concepimento.

A noi l’impegno ad aprirci alla Grazia di Dio che è l’intima bellezza dello spirito, di fronte alla quale ogni altra viene offuscata e sbiadisce. Davvero l’unica bellezza che salverà il mondo.

2. Il popolo cristiano poi si è sempre rivolto fiducioso a Maria. Lo facciamo anche noi in questa sua festa. E le chiediamo soprattutto che ci aiuti a non perdere mai la coscienza autentica di ciò che è bene di ciò che è male e di saper assegnare a tutte le cose il valore che hanno agli occhi di Dio. Lei, che nella sua limpidezza sembra tanto lontana da noi più o meno “macchiati” dal peccato, è invece a noi vicinissima: ci è vicina in questa opera di “restauro” a cui tutti siamo quotidianamente chiamati per essere un giorno davanti a Dio, anche noi come Maria, “pieni di grazia”.

E se ci metteremo ogni giorno alla sua scuola – che è scuola di preghiera, di obbedienza a Dio e di servizio – potrà rinascere anche in noi un po’ della sua bellezza. E sarà contenta di noi, come è felice una mamma quando vede il suo figlio crescere bene, crescere sano e che, anche, un po’ le assomiglia.

Riprendiamo il nostro cammino verso il Natale accompagnati da Maria: ci aiuti a giungervi tutti un po’ più partecipi della sua bellezza interiore, in modo da non doversi nascondere davanti al Signore, come Adamo, per paura, ed essere invece capaci di andare incontro con gioia a Colui che – grazie anche alla disponibilità di Maria – «per noi uomini e per la nostra salvezza è disceso dal Cielo».

Cari amici, in questa festa c’è dunque un annuncio di riscatto e di risurrezione, di autentica speranza: in questo giorno esaltiamo un’aurora di bene offerto a tutti. Quindi anche a ciascuno di noi.

La nostra preghiera si faccia allora, per intercessione di Maria Immacolata, vera “Eucaristia”, cioè atto di lode e di ringraziamento a Dio: oggi, veramente, possiamo dirGli in tutta verità: «abbiamo contemplato o Dio le meraviglie del tuo amore».