Domenica di Pentecoste

Verso la conclusione del tempo pasquale

La pietà popolare e la liturgia nell’attesa dell’evento

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La solennità di Pentecoste, nello svolgersi dell’Anno Liturgico, segna la conclusione del tempo pasquale. Il Concilio Vaticano II ne ha indicato il significato teologico e i conseguenti contenuti per la spiritualità del cristiano. Questo ha indirizzato la scelta dei testi biblici e i contenuti delle preghiere per le celebrazioni liturgiche.

Proposte celebrative dal Messale e dal Lezionario

Anche questa solennità ha subito nei secoli alcune trasformazioni rituali, fino all’attuale configurazione indicata dal Messale Romano e dal Lezionario. Questo, per quanto ci riguarda, soprattutto nella liturgia cattolica romana.

La celebrazione è indicata, nella terza edizione del libro liturgico, sotto il titolo «Domenica di Pentecoste». Seguono due suddivisioni: «Messa vespertina nella Vigilia» e «Messa del giorno». Vengono indicate le preghiere e il prefazio per la celebrazione della Messa con le solite modalità.

Il nuovo messale per la Messa vespertina della vigilia, introduce una novità indicata come «Messa vespertina con la celebrazione vigilare prolungata». Così ne viene indicato il significato nel testo del Messale: «Fratelli carissimi, entrati nella vigilia di Pentecoste, sull’esempio degli apostoli e dei discepoli che con Maria, Madre di Gesù, perseveravano nella preghiera nell’attesa dello Spirito promesso dal Signore, ascoltiamo ora, con cuore disponibile, la parola di Dio. Meditiamo sulle opere realizzate da Dio per il suo popolo e preghiamo affinché lo Spirito Santo, che il Padre ha inviato ai credenti come anticipazione, porti a compimento la sua opera nel mondo». Seguono una serie di collette da pregare dopo le quattro letture proposte, riportate nel Lezionario festivo, e il corrispondente salmo. Sono proposte due preghiere da scegliere dopo ogni lettura che è tratta dall’Antico Testamento. Il celebrante saprà farlo cogliendo gli aspetti teologici e di spiritualità che intende richiamare all’assemblea. Dopo le letture viene eseguito l’inno Gloria a Dio. Il rito prevede poi la scelta di una colletta, la lettura dall’Apostolo, il canto al Vangelo e il Vangelo. La celebrazione continua poi con la consueta modalità.

Significato della solennità

La riforma effettuata dopo il Concilio Vaticano secondo, ha dato alla celebrazione della Pentecoste un significato più intenso e profondo. Si è passati da una generica tematica in relazione allo Spirito Santo all’evento salvifico della effusione dello Spirito Santo, con la quale si chiude la grande celebrazione dei cinquanta giorni del sacramento pasquale. Nel giorno di Pentecoste la Parola di Dio richiama i segni che hanno caratterizzato l’evento. Si tratta sia dei segni esterni: vento impetuoso, fuoco, comprensione delle lingue e prima manifestazione della chiesa, che di quelli più interiori invisibili: coloro che sono battezzati nello Spirito ottengono il perdono dei peccati e quindi vengono a formare un solo corpo, il corpo di Cristo.

Il Prefazio indica nelle sue espressioni centrali il significato teologico della solennità: «Oggi hai portato a compimento il mistero pasquale e su coloro che hai reso figli di adozione n Cristo tuo Figlio hai effuso lo Spirito Santo, che agli albori della Chiesa nascente ha rivelato a tutti i popoli il mistero nascosto nei secoli, e ha riunito i linguaggi della famiglia umana nella professione dell’unica fede». Queste parole richiamano i concetti che sono espressi nelle diverse preghiere proposte dal Messale nelle tre celebrazioni. Si tratta di ben 19 testi: ricchezza abbondante dalla quale attingere per la fede e per la spiritualità comunitarie e individuali.

La pietà popolare e la liturgia accompagnano l’attesa dell’evento

La pietà popolare ha tradotto nel pio esercizio devozionale denominato “Novena di Pentecoste” quanto affermato nella Scrittura. Nel libro degli Atti (1,14) si testimonia che nei giorni intercorrenti tra l’Ascensione e la Pentecoste, gli Apostoli «erano assidui e concordi nella preghiera insieme con alcune donne e Maria la Madre di Gesù, e con i fratelli di lui», in attesa, come dice l’evangelista Luca (24,49), di essere «rivestiti di potenza dall’alto». Quest’attesa del Paraclito è ben presente nei testi eucologici proposti per i giorni seguenti la solennità dell’Ascensione. Per tale motivo la partecipazione alla Messa, talora accompagnata dai Vespri del giorno, oppure una solenne celebrazione comunitaria dei soli Vespri, possono rappresentare una “novena” vissuta come celebrazione liturgica, quindi espressione di tutta la Chiesa, e non solo una preghiera devozionale. Sarà importante vivere intensamente l’attesa dell’effusione del dono dello Spirito Santo nei giorni che precedono la Pentecoste. Nella celebrazione di questa novena in occasione della recita del santo Rosario, sarà molto utile utilizzare, dopo la preghiera alla Madonna, i testi biblici (dal Lezionario feriale) e le preghiere (dal Messale) previsti per quel giorno feriale indicato come VII settimana di Pasqua.

Giuliano Follin