In memoria di don Costantino De Martin

Commemorazione durante le esequie - chiesa parrocchiale di Padola

 

Don Costantino ha concluso il suo pellegrinaggio terreno mercoledì 4 agosto, nella memoria liturgica di san Giovanni Maria Vianney, il santo Curato d’Ars, che la Chiesa venera in particolare come patrono dei parroci. E don Costantino, dei suoi 68 lunghi anni di sacerdozio, ben 45 li ha vissuti come parroco, con fedele generosità.

«Beato quel servo che il Signore, arrivando, troverà vigilante: lo metterà a capo di tutti i suoi beni» (Cf. Mt 24,46-47). Così recita una delle antifone della liturgia di quel giorno. Pur nell’infermità di questi ultimi anni, don Costantino è stato sempre servo vigilante partecipando con gioia all’Eucaristia quotidiana e alla preghiera comunitaria con gli altri confratelli in Casa di riposo.

E oggi la nostra preghiera si rivolge con fiducia al Padre, perché doni a questo nostro fratello presbitero quella beatitudine eterna riservata ai servi buoni e vigilanti che sono pronti ad accogliere il ritorno del loro Signore.

Questa nostra comune fede e la speranza nel Cristo risorto siano di conforto ai familiari, ai parenti e amici di don Costantino; a tutti loro rinnoviamo sincere condoglianze.

Il nostro grazie a don Costantino in questa celebrazione di saluto è reso più significativo dal ricordo dei momenti salienti del suo ministero che ora richiamiamo.

Costantino De Martin Polo era nato qui a Padola il 10 maggio 1929, nella famiglia di Gallo e di Giovanna Ribul. Avvertendo il richiamo alla vocazione sacerdotale, frequentò i seminari di Feltre e di Belluno fino a ricevere l’Ordinazione presbiterale dal vescovo Muccin il 5 luglio 1953, in Cattedrale a Belluno, quell’anno con altri 13 compagni.

Per 4 anni fu vicario cooperatore a Castion, per poi passare parroco a Cibiana di Cadore dal 1957 al 72. In seguito per ben 21 anni fu parroco a Cencenighe Agordino e infine dal 1993 al 2002 guidò la parrocchia di Visome. Trascorse gli ultimi anni di ministero attivo a Sedico e Roe come Collaboratore parrocchiale fino al 2014 quando le difficili condizioni di salute lo costrinsero a trasferirsi prima nella Casa di Soggiorno di Sedico e quindi dal 2015 alla Casa “Padre Kolbe” di Pedavena, dove in questi ultimi anni ha ricevuto premurosa assistenza dagli operatori di quella struttura a cui rivolgiamo un sincero pensiero di riconoscenza.

Don Costantino, oltre al ministero di parroco, si dedicò per diversi anni a seguire spiritualmente come assistente diocesano le familiari del clero, persone che svolgevano nelle canoniche un prezioso servizio, oggi pressoché scomparso, come domestiche dei sacerdoti.

Con il suo carattere gioviale e dinamico, la sua intraprendenza e il suo entusiasmo, don Costantino ha saputo farsi ben volere nelle comunità in cui ha prestato il suo servizio, favorendo attività ed iniziative varie per tutte le età, animando la vita parrocchiale e curando la crescita spirituale dei suoi fedeli.

Ha dimostrato inoltre attenzione e impegno   anche per la vita concreta della sua gente. Era sensibile alle difficoltà delle famiglie, attivandosi a dare una mano nei problemi dei nostri tanti emigranti e in altre situazioni in cui si è fatto presente con animo generoso e solidale.

Partecipava alla vita della diocesi con vivacità, sempre presente in modo propositivo alle diverse iniziative, in particolare ai momenti di formazione del clero e vivendo con spirito fraterno e piacevole simpatia i rapporti nel presbiterio.

Lo ricordiamo quindi con affetto e gratitudine. Il calice usato in questa Messa esequiale è lo stesso della prima Messa di 68 anni fa, segno dell’inizio e della conclusione di un percorso di ministero che ha portato tanti frutti di bene.

Don Costantino possa ora partecipare alla gioia dei santi nella liturgia del Cielo e da lassù accompagni i suoi cari e tutti noi Chiesa diocesana nel cammino della fede e della vita, in attesa di ritrovarci nell’unico abbraccio d’amore di Dio.

07-08-2021