Messaggio del Vescovo per i giorni santi della Pasqua

Gli auguri del Vescovo e dei giovani

«Il Cristo risorto è l’iniziatore di un tempo nuovo»

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L’augurio del Vescovo

In questi primi giorni di aprile si percepisce ovunque il desiderio di “fare Pasqua”. Si attende un passaggio che immetta in una situazione nuova e migliore. Fino ad oggi abbiamo tanto temuto. Ci siamo dovuti rinchiudere nelle nostre case per non farci involontariamente del male. La condizione di distanza fisica l’uno dall’altro ci fa soffrire. Il desiderio di uscire da una condizione limitante è diventato incontenibile.

La Pasqua giunge e si offre come un lancio in avanti, un dono da condividere, un sogno con cui ripensare il nostro vivere; e viene a combinarsi con quello che, in questi giorni di travagliata emergenza, chiediamo, cerchiamo, attendiamo per un futuro di vita. La vita stessa, ora, ci appare alquanto mutata: non può essere un possesso individuale, un tempo mio, un affare che mi autogestisco.

La Pasqua ci indica una verità tutta da riscoprire: la vita da sempre ci ha messi insieme; ci ha collocati «tutti sulla stessa barca», come ha osservato papa Francesco; ha un approdo di fratellanza verso cui orientarci; è riconciliazione ecologica e sociale.

Il Cristo risorto, testimoniato dalle discepole e discepoli della prima ora, è l’iniziatore di un tempo nuovo. È chiamato nel Nuovo Testamento: «Primogenito di tutta la creazione» (Col 1,15) e «Primogenito di quelli che risorgono dai morti» (Col 1,18). Bellissime espressioni per immetterci con fiducia e speranza nel tempo che verrà!

In questo sguardo consideriamo anche le ferite di malattia e di morte che molte persone e famiglie hanno portato e, poi, la fatica e la dedizione di chi si è dedicato alla cura e alla guarigione altrui. Questa energia del bene è “risurrezione”.

Per tutti: il mio augurio e la mia benedizione.

Belluno, 7 aprile 2020

+ Renato Marangoni


L’augurio dei giovani