Dove sta il vangelo? Dove l’abbiamo cacciato?

Omelia alla Messa del Crisma nella vigilia di Pentecoste
22-05-2021

LETTURE BIBLICHE: Is 61,1-3a.6a.8b-9; Sal 88 (89); Ap 1,5-8; Lc 4,16-21

Una domanda ci abita nel profondo, oggi, mentre ci guardiamo attorno. Dove sta il vangelo? Dove è custodito? Dove si è rifugiato? Dove è andato a finire? Dove è stato collocato? Forse anche dovremmo chiederci: dove l’abbiamo cacciato?

Queste domande giungono dal cuore delle nostre comunità. Trapelano dai mille vissuti delle persone. Sono nascoste nel seno della nostra società. Rasentano la nostra terra, il mondo.

Dove sta il Vangelo in parrocchia? È la domanda più banale, ma anche quella più decisiva che dovremmo porci. Sì, è vero, manca la domanda più sincera: nella mia vita, nella nostra vita dove sta il Vangelo di Gesù?

Vi chiederete il perché di queste domande. Ieri sera un gruppo di giovani hanno manifestato il loro grazie perché è stato aperto a loro un po’ di Vangelo, ogni settimana quello della domenica. Mi ha colpito: hanno detto che quel po’ di Vangelo ha toccato la loro vita, le loro incertezze, i loro isolamenti, le loro paure, i loro sogni, i loro abbandoni, le loro attese…

Eccoci, Signore Gesù, vorremmo essere lì dove sei cresciuto, a Nazareth, come in quel sabato nella sinagoga di cui narra l’evangelista Luca. È il tuo inizio: «Lo Spirito del Signore è sopra di me […] mi ha consacrato con l’unzione». Hai srotolato nella tua giovane vita le profezie di Isaia. Hai squarciato così i tuoi pensieri, il tuo cuore, le tue emozioni, le tue domane, il tuo corpo innanzi al sogno di Dio: «Portare ai poveri il lieto annuncio, proclamare ai prigionieri la liberazione», offrire una visione di speranza a chi non può più vedere, liberare chi è affaticato e oppresso dai mille e più pesi della vita e forse anche della religione, proclamare l’incontenibile gratuità di Dio nel nostro tempo così economicizzato, burocratizzato e frustrato. Essere lì con te a Nazareth, in quell’inizio, è risalire alla sorgente per attingere la gioia e la freschezza di quell’acqua viva che sgorga dal tuo Vangelo.

Noi siamo piuttosto inariditi, chiusi dentro la bolla delle nostre insoddisfazioni e lamentele. Rischiamo di sfiduciarci a vicenda. Se tu venissi nella Nazareth delle nostre parrocchie e nelle nostre chiese come in quella sinagoga e se tu raccontassi a noi la profezia di Isaia che cosa potrebbe succederci? Al nostro cuore, all’intimo di questa tua Chiesa, svela la tua confidenza, mentre la ungi con l’olio, crisma del tuo amore, olio che guarisce e olio che ci infonde fiducia e forza nei nostri catecumenati, nei nostri tirocini di vita: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Abbiamo tante cose, forse troppe, nel nostro essere la tua Chiesa mandata «in tutto il mondo» a proclamare «il Vangelo ad ogni creatura». Ti chiediamo: rigeneraci alla sorgente del tuo Vangelo. Senza il tuo Vangelo non ci sarà amore, non ci sarà passione, non ci potrà essere attesa di futuro nella nostra Chiesa, tra di noi. E nel nostro vivere e fare, se non c’è il tuo Vangelo a dissetare, non risuonerà il «lieto annuncio» e non sarà gioiosa la nostra testimonianza, non doneremo «la liberazione», non condivideremo la gratuità di cui i tempi di grazia del Signore sono intrisi.

Comincia ancora tra noi a dire, come a Nazareth tra i “tuoi”: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

  • Su questa tua parola poniamo il desiderio e l’impegno di questo nostro presbiterio ad essere dalla parte del tuo Vangelo di gioia, di liberazione, di gratuità.
  • Su questa tua parola poniamo i segni sacramentali del crisma, dell’olio per l’unzione dei malati, l’olio dei catecumeni, perché siano Vangelo nella delle persone.
  • Su questa tua parola poniamo anche il cammino che stanno percorrendo le nostre comunità parrocchiali per crescere nel dono della fraternità e della collaborazione per cui a settembre ci si ritroverà in Assemblea sinodale.
  • Su questa tua parola poniamo il cammino di formazione al ministero di Andrea, che oggi riceverà l’accolitato per essere a servizio dei fratelli e sorelle che partecipano alla mensa eucaristica.
  • Su questa tua parola poniamo l’eccomi del diacono Sandro de Gasperi che sabato 23 ottobre sarà ordinato, qui in Cattedrale, presbitero della nostra Chiesa di Belluno-Feltre.
  • Su questa tua parola poniamo tutta la nostra gente, il nostro territorio, in tutta la verità delle nostre fatiche e delle nostre speranze.

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Anniversari di ordinazione

  • 60mo: Giuseppe Pedandola – Mario Zanon – Basilio Trivellato (monaco)
  • 50mo: Umberto Antoniol, Luigi Del Favero, Giacomo Mazzorana, Paolino Rossini, Pietro Viscolani (francescano)
  • 25mo: Franco Decima

Un pensiero particolare al Vescovo Giuseppe.

Nella nostra preghiera vi sono tutti i presbiteri che sono a Casa Kolbe, accanto ai religiosi lì ospitati e ai preti nelle altre case di soggiorno o nella propria casa.

Infine una memoria riconoscente per i presbiteri deceduti dalla Messa Crismale dello scorso anno:

  • Gabriele Bernardi
  • Attilio Minella
  • Flavio Del Longo
  • Vinicio Marcon
  • Maurizio Doriguzzi
  • Igino Cardin
  • Tarsillo Bernardi
  • Giovanni Unterberger
  • Elio Larese
  • Giuseppe Bortolas