Penso a quello che preghiamo in ogni Eucaristia: «Lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo» (II Pregh. eucar.); «Dona la pienezza dello Spirito Santo, perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito» (III Pregh. Eucar.). La preghiera liturgica indica quello che dovremmo diventare giorno dopo giorno. Ma ha lo stesso significato un’accorata richiesta che spesso mi sento rivolgere nelle comunità più piccole e più lontane: «Non lasciateci soli!».
“Dal basso” di chi vive in situazioni più periferiche e di montagna, come anche “dall’alto” della Liturgia, c’è la stessa verità cercata, richiesta, donata: camminare insieme nel vicendevole aiuto…
Lo ricordavo qualche giorno fa: sotto la croce – che abbiamo celebrato nella sua esaltazione – nasce una “Chiesa sinodale”; è un piccolo seme e da lì si sviluppa l’albero anche con il ramo della nostra Chiesa di Belluno-Feltre. Nei dintorni di quella croce vi era “un piccolo seme” di discepole e discepoli: Maria, Giovanni il “discepolo amato”, il centurione romano, Maria Maddalena e con lei altre donne, Giuseppe d’Arimatea, Nicodemo… Noi ci poniamo su questa scia evangelica. Significa semplicemente: camminiamo insieme per annunciare e condividere l’amore che anche noi abbiamo ricevuto. Le nostre comunità attendono e chiedono di non restare sole…
Siamo convocati in Assemblea sinodale per questo. Papa Francesco ha detto a tutta la Chiesa presente in ogni continente: «Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio» (nel 50° istituzione del Sinodo, 17-10-2015).
Noi – Chiesa di Belluno-Feltre – non ci tiriamo indietro. Ce l’ha ricordato il Vangelo appena ascoltato: «Si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano». Diciamo il nostro “sì” alla novità del Vangelo.
Le difficoltà ci sono. Il nostro territorio con le sue comunità ha validi motivi di preoccupazione, ma ancora e di nuovo il Signore ci invita a camminare e a camminare insieme.
Oggi è “un primo atto” dell’Assemblea. Dobbiamo accettare che resti “incompiuto” e che ci sia bisogno di ulteriori apporti che predispongano il futuro del nostro camminare insieme, per cui ci incontreremo ancora. Tutto questo nasce dalle 158 nostre comunità parrocchiali, dai Consigli pastorali, dai parroci. Vi ha lavorato con passione e dedizione l’équipe formata dai vicari e dai delegati foraniali con altri responsabili diocesani. Esemplare il loro amore per le nostre comunità! Un grazie di cuore. Questo momento di oggi abbisogna di tutti noi, del nostro sincero e fraterno contributo. Poi sarà necessario elaborare tutto lungo la settimana e ritrovarci in presenza sabato prossimo.
Diamoci fiducia gli uni gli altri. Ce la faremo a consolidare il nostro camminare insieme e soprattutto il collaborare di più e più evangelicamente. È la finalità di questa Assemblea sinodale.
Per concludere
Ci siamo incontrati perché ci stanno a cuore le comunità di cui siamo figli e figlie. La citazione iniziale di Charles de Foucauld ci ha ricordato che non vale la pena operare senza amore. Noi affidiamo questo allo Spirito Santo che abbiamo invocato. Ci piace poter dire come nell’assemblea di Gerusalemme degli inizi: «Lo Spirito Santo e noi».
Coltiveremo in questa settimana i sentimenti, gli intenti, l’ascolto, le parole, i gesti… che in questo pomeriggio abbiamo condiviso. Teniamo la preghiera aperta. Così il nostro cuore e il nostro pensare. Sabato guarderemo ai passi successivi da compiere. Lo faremo nella fiducia e nella speranza. Parlate a qualcuno di ciò che stiamo facendo. Lo Spirito è “brezza leggera”, “voce silente”, “fuoco che riscalda”, “acqua che rigenera”…
Non mancherà a lasciarci qualche ispirazione, qualche desiderio, qualche illuminazione…