In un piccolo villaggio sotto i monti, circondato da ampie foreste, viveva una pastorella. La ragazzina amava pascolare le pecore della sua famiglia tra i prati di alta quota, per raggiungere i quali doveva percorrere dei sentieri montani. Era una bambina generosa e allegra, sempre pronta a percorrere ogni angolo della natura, che amava.
Un giorno, mentre guidava il gregge lungo il sentiero in mezzo alla foresta, la bambina alzò gli occhi e vide due occhi dorati che la fissavano. Era il lupo gigante, temuto da tutti per la sua ferocia. Il lupo si avvicinò minaccioso e, mostrando gli artigli affilati e i denti aguzzi, ringhiò: «Infelice pastorella, oggi le tue pecore saranno il mio pranzo!». La bambina, seppur spaventata, mantenne la calma e rispose: «Per favore, signor lupo, non fare del male alle mie pecore! Sono la mia famiglia e dipendono da me». Il lupo rise beffardo: «Che coraggio per una bambina così piccola! Comunque, le tue pecore saranno mie!». La piccola, pur tremando, decise di non arrendersi. Doveva proteggere il suo gregge a ogni costo.
Il grande lupo circondò le pecore con astuzia, cercando di separarle dalla pastorella. La piccola voleva salvare il suo piccolo gregge. Con determinazione, si mise di fronte al lupo e mostrando un coraggio sorprendente per la sua giovane età urlò: «Non passerai, lupo! Le mie pecore non saranno mai il tuo pasto!». Il lupo fu colpito dalla determinazione della bambina. Era abituato a spaventare gli altri con la sua forza, ma quella pastorella non sembrava intimorita. «Sei coraggiosa, piccola! Ma vedremo chi avrà la meglio», ringhiò prima di prepararsi all’attacco. La bambina, pur in pericolo, ma non si diede per vinta. Doveva trovare un modo per sconfiggere il lupo gigante e proteggere le sue amate pecore.
Mentre il feroce predatore si preparava a balzare verso di lei, la bambina sentì un suono provenire dalla foresta. Era la voce di una vecchia volpe, saggia e rispettata dagli animali del bosco. La volpe disse con calma: «Piccola, non temere! La saggezza della natura ti guiderà verso la vittoria!».
La bambina guardò intorno e vide gli uccelli e gli animali del bosco radunarsi intorno a lei e al gregge, pronti a difenderli. Capì che doveva ascoltare la saggezza degli antichi custodi della foresta per superare la sfida che aveva di fronte.
Con il cuore rincuorato, si rivolse alla volpe: «Come posso sconfiggere il grande lupo e salvare le mie pecore?». La volpe sorrise: «La forza del lupo è grande, ma la tua determinazione e il tuo amore per le creature della natura sono più potenti di qualsiasi artiglio. Usa la tua intelligenza e la tua gentilezza per trovare la via alla pace!». Con le parole della volpe nel cuore, la piccola preparò un piano per affrontare il grande lupo e proteggere le sue pecorelle.
Quando il predatore si scagliò verso di lei con ferocia, la pastorella non si tirò indietro. Con un gesto deciso prese una pietra e la lanciò verso un albero vicino, facendo cadere una cascata di frutti dolci e succulenti. Il lupo, attratto dal profumo invitante, si avvicinò curioso. La piccola approfittò di quell’istante di distrazione per guidare le pecore al sicuro lontano dal pericolo.
Il lupo si ritrovò solo, circondato dagli animali del bosco che lo osservavano con occhi severi. Capì di essere stato sconfitto non dalla forza, ma dalla gentilezza e dall’intelligenza della pastorella. «Piccola, sei stata coraggiosa e saggia. Avrai salva la vita. E ricorda sempre che la gentilezza e il rispetto per ogni creatura sono le armi più potenti che un cuore possa possedere», disse il lupo prima di allontanarsi nella foresta.
La bambina fissò il lupo e sorrise. Aveva imparato una lezione preziosa quel giorno: la gentilezza e la determinazione possono superare qualsiasi ostacolo, anche il più grande e temibile. La pastorella e le sue pecore tornarono al villaggio e lì raccontarono a tutti la loro avventura e la vittoria della gentilezza sulla ferocia. D’allora, la piccola fu rispettata e ammirata da tutti per il suo coraggio e la sua saggezza.
La parabola della pastorella e del grande lupo – di origini nordiche – è un racconto di coraggio, gentilezza e rispetto per la natura.
Nella tradizione popolare recita un proverbio “Chi pecora si fa, il lupo se la mangia”. Come a dire che chi si comporta in modo debole, passivo o sottomesso rischia di essere sfruttato o danneggiato dagli individui più forti e senza scrupoli. In pratica, chi si fa prendere alla sprovvista o si lascia manipolare da chi ha cattive intenzioni finirà per essere sfruttato o danneggiato. Viene quindi consigliato di essere più attenti, assertivi e consapevoli delle proprie azioni per evitare di diventare vittime di predatori poco raccomandabili.
