A cura di don Ezio Del Favero

204 – Il mercante e i tesori nella grotta

«Adesso dobbiamo fermarci. C’è sempre un momento nella vita in cui bisogna sapersi fermare!».

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Un mercante faceva la spola tra Baghdad e l’Estremo Oriente. Era molto ricco e aveva una carovana di ottanta cammelli.

Un giorno, tornò dalla Cina, attraversando montagne e deserti, senza aver caricato i suoi cammelli. In mezzo al deserto, incontrò un derviscio, uomo saggio, che gli chiese: «Tu hai una carovana di ottanta cammelli senza pesi… Se vuoi io conosco un tesoro non lontano. Ce lo dividiamo in due, se vuoi».

Il mercante accettò e si mise in cammino con il derviscio e gli ottanta cammelli.

Dopo un lungo cammino nel deserto, si fermarono ai piedi di una duna. Il derviscio con il suo bastone disegnò un cerchio sulla sabbia. Scrisse parole che il mercante non capiva. Poi il vento spinse via la sabbia, sotto la quale c’era una lastra in pietra. Sotto la pietra c’era una scala che scendeva e poi un tunnel che portava in una caverna scavata nella roccia. I due si trovarono in una stanza che sembrava quella di un palazzo, piena di diamanti e perle. Disse il vecchio al mercante: «Prendi i diamanti e le perle più grandi!». Iniziarono a riempire i sacchi e a caricare i cammelli. Il tesoro sembrava non finire mai.

Il vecchio saggio disse: «Adesso dobbiamo fermarci. C’è sempre un momento nella vita in cui bisogna sapersi fermare! Inoltre, se si caricano troppo, i cammelli non riusciranno ad arrivare alla fine del deserto». Ma prima di lasciare la grotta gigante, il mercante vide il derviscio entrare in una piccola grotta. Lì il vecchio prese una minuscola scatola fatta di osso di cammello e la mise in una tasca della sua djellaba.

I due uomini ripresero la via del ritorno e rimisero a posto la lastra. Il vecchio derviscio rimise la sabbia e disegnò un cerchio con il suo bastone, scrivendo poi parole che il mercante non capiva. Il vento del deserto si alzò e cancellò ogni traccia.

Il vecchio derviscio, il mercante e gli ottanta cammelli carichi di tesori si misero in cammino e arrivarono nel punto in cui si erano incontrati per la prima volta. Il derviscio disse al mercante: «Le nostre strade si separano, tu vai a Baghdad, io vado dall’altra parte, quindi scegli i tuoi quaranta cammelli. Il mercante scelse i cammelli più carichi e partì per Baghdad, mentre il derviscio si diresse nella direzione opposta. Il mercante pensò: «È un derviscio, passa il suo tempo a pregare, che cosa farà con quaranta cammelli carichi di tesori?». Lasciò i suoi cammelli e corse giù per la duna. Raggiunse il derviscio e gli disse: «Sant’uomo, non hai paura che questi tesori ti distolgano dalla tua preghiera? Perché non me ne dai la metà?». Il vecchio sorrise: «Vuoi venti cammelli? Scegli venti cammelli!».

Così il mercante ripartì per Baghdad con sessanta cammelli carichi di tesori.

Fatti pochi passi, il mercante pensò: «Il vecchio mi ha dato venti cammelli facilmente, potevo chiederne trenta!». Tornò dal vecchio derviscio: «Perché non me ne dai altri dieci?». Il derviscio «Vuoi dieci cammelli? Prendili!».

Ma la storia non finisce qui. Il mercante tornò dal derviscio: «Tu hai scelto di vivere da povero. Perché non mi dai i dieci cammelli rimasti?».

E così il mercante si ritrovò con ottanta cammelli pieni di tesori. Ma, invece che rallegrarsi, si ricordò della scatolina nella tasca della djellaba del derviscio. Si disse: «Sono sicuro che la scatolina è molto più importante di tutte queste perle e questi diamanti, altrimenti il vecchio non mi avrebbe dato i suoi cammelli così facilmente!».

Tornò dal vecchio e gli disse: «Ti ho visto prendere una scatolina di osso e metterla nella tasca della tunica. Vuoi darmela?». «Figlio mio, vuoi la scatola? Eccola! Ma stai attento. All’interno vi è un unguento. Se lo metti sul tuo occhio destro, vedrai tutti i tesori della terra nascosti nelle grotte delle montagne, dove sono, quali percorsi prendere per arrivarci, come cercarli, cosa c’è dentro, gli accorgimenti da prendere. Ma stai attento! Se ti metti l’unguento sull’occhio sinistro diventerai cieco e non vedrai più nulla per il resto della tua vita!».

Il mercante, appena il vecchio si allontanò, aprì la scatolina. Si mise un po’ di unguento sull’occhio destro. E vide tutti i tesori della terra celati nelle grotte all’interno delle montagne!».

Ma poi si disse: «Il vecchio non mi ha detto tutto! Se mettessi l’unguento sull’occhio sinistro, vedrei anche i tesori nascosti sottoterra e negli oceani, magari ancora più favolosi di quelli nelle rocce. Prese un po’ di unguento e se lo mise sull’occhio sinistro. E ovviamente divenne cieco.

Così l’avido mercante, da solo in mezzo al deserto e privo della vista, non trovò mai i suoi ottanta cammelli e la strada per Baghdad…


La parabola, raccolta nell’antica Persia (attuale Iran), insegna a non essere avidi e a fidarsi dei consigli delle persone sante.