«Abbiamo riconosciuto in lui un uomo di Dio» e insieme – nelle parole del Vescovo Renato Marangoni, che ha presieduto i funerali di don Bernardo D’Agostini – «un uomo con i piedi per terra, con tanta sapienza del cuore e tanta intelligenza». I funerali, in ossequio alle disposizioni regionali per l’emergenza Coronavirus, hanno visto la presenza dei familiari, compresi i sacerdoti a lui più vicini.
Presente nella chiesa di Meano fin dal giorno prima, don Bernardo è stato descritto dal Vescovo sulla falsariga del Vangelo di quel giorno, martedì 25 febbraio (Mc 9,30-37): l’itinerario di Gesù verso Gerusalemme, il suo “esodo”, la sua uscita verso la sua passione e morte, è stato «come un filo rosso» nell’ultima fase della vita di don Bernardo, nel suo esodo dal ministero di parroco a Meano verso quello di collaboratore parrocchiale a Santa Giustina, e quindi nell’esodo alla casa di riposo e nell’ultimo, quello all’ospedale, per l’aggravarsi progressivo delle sue condizioni. «Don Bernardo è un grande uomo perché ha vissuto questi passaggi difficili della sua vita con dignità». Il vescovo Marangoni ha ricordato il suo ultimo colloquio con don Bernardo, con le preghiere brevi, pronunciate con appena un filo di voce, mescolate alle sue ultime volontà, espresse con quella lucidità e precisione che ne caratterizzava l’eloquio.
Il rito funebre è stato quanto mai essenziale: la lettura del Vangelo, il commento del vescovo, l’ultima raccomandazione e il commiato. Don Bernardo è stato sepolto, in attesa della risurrezione, nel cimitero di Meano. Non appena possibile, sarà celebrata la Santa Messa esequiale.
don Giuseppe Bratti