Meditazione in musica nel chiostro gotico del Seminario Gregoriano di Belluno, sabato 29 luglio, ore 18.15

Acqua, fonte di vita

Rinviato a data da destinarsi per avverse previsioni meteo

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Appuntamento al chiostro gotico del Seminario gregoriano di Belluno, sabato 29 luglio 2023 alle 18.15, per una meditazione poetico-filosofica in musica sul tema “Acqua, fonte di vita”. Accanto ad Antonio Chiades e Carlo De Battista, che collaborano con il Rettore mons. Giorgio Lise nella realizzazione della rassegna di concerti poetici dell’edizione 2023, si affiancherà la violoncellista trevigiana Giulia Sfoggia che con il suo potente strumento a corda darà maggiore profondità alla poesia e alla musica del Duo.

Il tema dell’acqua, dunque, intesa innanzitutto come componente maggioritaria del nostro corpo e in generale dell’intera fisicità terrestre. L’acqua che, con il fuoco, l’aria e la terra, struttura l’universo in impasti contrastanti e sempre armoniosi, secondo l’antica accezione greco-presocratica. Acqua quieta e tumultuosa, dolce e salata, compagna di vita, ma anche di morte, l’acqua che dà fisionomia distinta a tutte le cose che sono. L’acqua è liquida e scorre, ma anche la nostra coscienza non è solida e non è statica, bensì in evoluzione. Allora l’ulteriore significato proposto dagli artisti è quello dell’acqua che diventa metafora del tempo, dello scorrere tra un prima, un adesso e verso un dopo. L’acqua-tempo dell’evoluzione della nostra coscienza, della nostra consapevolezza di essere persone, di essere, detto kantianamente, degli esseri speciali, in quanto dotati di umanità, aspetto fondamentale che ci distingue in maniera inequivocabile e meravigliosa da qualunque altro essere esistente.

Ma c’è ancora un’altra acqua, che non è quella delle fontane, dei torrenti e del mare, e nemmeno quella che come tempo scorre nel corso degli anni – talvolta solo di pochi giorni o secondi – e ci porta pian piano a maturazione e a farci germogliare. No, non è questa la nuova e vera acqua. Non è questo l’approdo all’acqua che davvero disseta per sempre. Questa è invece piuttosto l’acqua di cui parla Gesù, quando incontra la samaritana al pozzo di Giacobbe nella città di Sicàr. Allora l’acqua diventa simbolo della Parola, che nutre il nostro più intimo e umano bisogno di vita, di capacità di distinzione tra il bene e il male, tra ciò che è rispetto e ciò che è offesa, accoglienza e non sfruttamento, verità di sentimenti e non finzione o inganno. É l’acqua che irrora dall’interno il nostro profondo quanto essenziale bisogno di amore, che ci aiuta a non tradire il nostro essere persone, che irrora le nostre relazioni costruite e, se vacillanti, sempre di nuovo ricostruite continuamente nel bene e nella bellezza.

L’ingresso è a offerta libera. Si accede al chiostro, alle ore 18, dal lato destro della chiesa di san Pietro.

Maria Giacin