L’ultima visita risale all’aprile 2013

Anche i vescovi vengono chiamati a rapporto

Dal 5 al 10 febbraio la Conferenza Episcopale Triveneto è a Roma per la “Visita ad limina apostolorum”

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Hanno cominciato i Vescovi del Piemonte e, subito dopo, quelli della Lombardia. Poi, da lunedì 5 a sabato 10 febbraio, toccherà alla Conferenza Episcopale Triveneto. Per le Chiese italiane è, infatti, scattato il tempo della “Visita ad limina apostolorum”, che porta i vescovi italiani a Roma, dove si trovano appunto le tombe degli apostoli Pietro e Paolo: si concretizza nell’udienza con il Papa, in una serie di incontri con i vari Dicasteri vaticani, nel pellegrinaggio alle basiliche “papali”. Proseguirà fino a fine aprile 2024, quando a chiudere il fitto calendario saranno i vescovi siciliani.

È l’occasione periodica in cui i vescovi di ogni parte del mondo, singolarmente per ciascuna diocesi e collegialmente insieme ai confratelli della Regione ecclesiastica, presentano al Papa e ai suoi principali collaboratori l’andamento della vita pastorale e la situazione specifica delle loro diocesi.

Secondo il diritto canonico la Visita ad limina dovrebbe avvenire ogni cinque anni ma, in realtà, circostanze diverse – come, ad esempio, la recente pandemia, il crescente numero di diocesi nel mondo, i ritmi del cammino sinodale – hanno rallentato questo ritmo. La precedente esperienza per i nostri vescovi risale a 11 anni fa, dal 15 al 19 aprile 2013, poche settimane dopo l’elezione di papa Francesco. Dei 15 vescovi di allora sono rimasti solo sei (Venezia, Pordenone, Vittorio Veneto, Bolzano, Gorizia, Udine): gli altri sono tutti alla prima esperienza.

Nelle scorse settimane ciascun vescovo è stato invitato a stendere una relazione sullo stato della sua diocesi, in base ad un formulario molto articolato, trasmessa al nunzio apostolico in Italia: quella che riguarda la diocesi di Belluno-Feltre arriva a 117 pagine. Adesso giunge il momento collegiale della visita, che vedrà impegnati tutti insieme i 15 vescovi delle diocesi inserite nella Conferenza Episcopale Triveneto.

L’udienza con il Papa al momento è prevista l’8 febbraio; ci saranno anche numerosi incontri con i Dicasteri vaticani, quelli competenti per la liturgia, il clero, la gestione delle diocesi, i laici e la famiglia, lo sviluppo umano integrale, la dottrina della fede, gli istituti religiosi, le comunicazioni, l’evangelizzazione; e poi la Segreteria generale per il Sinodo, la Segreteria di Stato e la sua Sezione per i rapporti con gli Stati.

Nel primo mattino di giovedì 8, i nostri vescovi celebreranno la santa Messa presso la tomba di san Pietro; l’indomani, alle ore 18.00, nella basilica di san Paolo fuori le Mura: per questa celebrazione la partecipazione è aperta anche a sacerdoti e fedeli originari del Triveneto, presenti a Roma per motivi di lavoro, studio o altro.

La Visita ad limina – ha affermato nei giorni scorsi il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei – è «un momento che rende ancor più manifesta la collegialità quale dimensione necessaria e insostituibile per la Chiesa sinodale. Il nostro venire a Roma è un’opportunità per portare ad limina Petri la ricchezza, la bellezza, ma anche le fatiche dei nostri vissuti ecclesiali e del nostro camminare insieme. Allo stesso tempo, incontriamo il Vescovo di Roma per condividere con lui le sfide odierne per l’annuncio del Vangelo, accogliendo come consegna la sua parola per tutte le nostre Chiese. E tutto questo in uno stile di grande franchezza, requisito essenziale per una Chiesa che voglia essere tutta sinodale».